19 ottobre 2024 – 10:01
La giunta regionale della Valle d’Aosta, in ottemperanza alla legge regionale 33 del 1995, ha deciso di destinare una somma pari a circa 2.000 euro per coprire le spese legali sostenute dall’ex consigliere regionale Enrico Tibaldi, il quale è stato assolto nell’ambito di una controversia civile in cui era stato accusato di aver danneggiato l’immagine della società Watergenpower srl durante un suo intervento in aula. Secondo quanto previsto dall’articolo 10 della suddetta legge del ’95, i consiglieri regionali e i membri della Giunta nei confronti dei quali sia stato avviato un procedimento per responsabilità civile, penale o amministrativo-contabile derivante da fatti o atti connessi all’esercizio del loro incarico possono richiedere il rimborso delle spese legali, peritali e processuali sostenute, purché debitamente documentate e entro i limiti riconosciuti come congrui dall’Avvocatura regionale. È opportuno precisare che tra le eccezioni vi è la condanna definitiva che accerti la responsabilità per dolo o colpa grave.Tibaldi aveva sollevato – come riportato da alcuni articoli giornalistici – questioni riguardanti l’acquisto da parte di Cva di macchinari difettosi provenienti dalla Cina per un valore complessivo di 15 milioni di euro. La transazione era stata gestita dalla Wgp srl. Inizialmente condannato dal tribunale civile di Genova al pagamento di un risarcimento pari a 10 mila euro, Tibaldi era poi stato assolto in appello. Nell’atto ricorsuale, la difesa aveva evidenziato l’omessa valutazione del contesto in cui l’appellante aveva espresso le proprie critiche, precisamente nell’esercizio delle sue funzioni politiche come consigliere regionale durante le sedute consiliari, godendo delle garanzie previste dall’articolo 122 della Costituzione e dall’articolo 24 dello Statuto della Regione Valle d’Aosta.È da annotare che nel corso del processo si è verificato il fallimento della Watergenpower srl.
