27 novembre 2024 – 08:45
La decisione della Cassazione di rinviare l’udienza finale a sorpresa riguardante l’ex onorevole di Fdi Roberto Rosso, coinvolto in un presunto caso di voto di scambio politico mafioso con affiliati alla ‘ndrangheta, ha destato grande attenzione. Oltre a Rosso, l’imprenditore dell’outsourcing Mario Burl e diversi esponenti della criminalità organizzata legati alla famiglia Bonavota erano coinvolti nel processo. La complessità delle prove e dei documenti presentati ha portato il relatore a richiedere più tempo per valutare la situazione, posticipando così la decisione al 2 febbraio 2025.La sostituta procuratrice generale Marzagalli aveva già espresso parere contrario ai ricorsi presentati, sostenendo che non vi fossero elementi sufficienti per scagionare Rosso e gli altri imputati. L’accusa si basava su un presunto accordo tra Rosso e due membri della ‘ndrangheta per il pagamento di una somma di denaro in cambio di voti nelle elezioni regionali del 2019 in Piemonte. La Cassazione ritiene che Rosso fosse consapevole della natura criminale dei suoi interlocutori e dell’operato a fini illeciti del sodalizio criminale.Il rinvio dell’udienza permetterà ulteriori approfondimenti sulla vicenda, confermando che si tratta solo di una questione temporale e non di merito. La complessità delle dinamiche politiche e criminali coinvolte rendono necessaria un’analisi dettagliata per giungere a una sentenza equa e fondata sulle prove presentate. Resta quindi da attendere il prossimo appuntamento fissato per febbraio 2025 per conoscere l’esito definitivo di questa intricata vicenda giudiziaria che getta ombre sulla correttezza del sistema politico italiano.