05 dicembre 2024 – 18:45
Il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) era diventato il fulcro di proteste, incendi e devastazioni che avevano colpito intere aree circostanti: gli ambienti non erano più idonei e pertanto era stato avviato un processo di riqualificazione. La riapertura prevista per fine ottobre aveva suscitato l’opposizione di una rete civica, composta da associazioni ed enti del terzo settore, che avevano lanciato un appello unanime: “Il Cpr deve chiudere definitivamente”. Le ragioni di tale richiesta erano state illustrate da Francesca Troise, presidente della Circoscrizione 3: “All’interno di quel luogo non viene garantita la dignità delle persone e i diritti umani vengono calpestati”. Troise aveva fatto riferimento al tragico caso di Moussa Balde, giovane suicida a soli 23 anni: “Dopo essere stato oggetto di un’aggressione a Ventimiglia, fu trasferito a Torino e rinchiuso in uno spazio angusto e squallido: una sezione dove tavoli e sedie erano letteralmente incollati al pavimento, un ambiente in cui la sopravvivenza era messa a dura prova.” Nel frattempo sono stati pubblicati aggiornamenti sul sito della prefettura riguardanti l’adeguamento strutturale. Il 3 dicembre è stata annunciata la vincitrice dell’appalto per la gestione della struttura: la cooperativa Sanitalia. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune, Jacopo Rosatelli, ha sottolineato: “La posizione ufficiale della Città è stata espressa dal Consiglio comunale ed è pienamente condivisa dalla giunta municipale: il Cpr non avrebbe dovuto riaprire”. La Cooperativa Sanitalia, fondata nel 2013 e guidata da Simone Fabiano, ha ottenuto un contratto biennale del valore di 3,4 milioni di euro con possibilità di estensione fino a un totale di 8,4 milioni.