08 novembre 2024 – 22:15
Un giovane egiziano di 24 anni ha ottenuto un risarcimento di oltre 157mila euro per ingiusta detenzione. Dopo quasi due anni in carcere con l’accusa di sequestro di persona e altri reati, è stato assolto con formula piena nel marzo dello scorso anno. La quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, composta dai giudici TallaridaCriscioneRavera, ha accolto l’istanza dei suoi legali, gli avvocati Marco Romagnoli e Debora Piazza. La sentenza è passata in giudicato. Altri quattro egiziani assolti stanno attendendo un possibile risarcimento per ingiusta detenzione per circa due anni. Nel marzo del 2023 erano stati assolti in sette con varie formule come il fatto non sussiste e per non aver commesso il fatto. Dopo la sentenza, sono stati immediatamente scarcerati, mentre in primo grado c’erano state condanne fino a 7 anni per accuse di sequestro di persona e lesioni a colpi di bastoni e catene ai danni di un connazionale. L’egiziano in questione era stato arrestato per rapina, sequestro di persona, lesioni, tentata estorsione e porto di una mazza di ferro ed era stato condannato a 6 anni e 6 mesi in primo grado. I giudici della quinta penale d’appello hanno chiarito nella loro sentenza che il giovane non rispondere alle domande dopo l’arresto non costituisce pregiudizio per il riconoscimento del risarcimento richiesto per i giorni trascorsi ingiustamente in prigione, che ammontano a 669 giorni o 1 anno e 10 mesi.