Ritardi e complicazioni nell’apertura centri migranti in Albania: quali soluzioni?

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Ritardi e complicazioni caratterizzano l’apertura dei centri per migranti in Albania, originariamente fissata per il 20 maggio ma ora posticipata a causa di problemi nell’allestimento delle strutture da parte del genio militare italiano operante nei siti di Shengjin e Gjader. L’accordo tra Roma e Tirana prevedeva la piena operatività dei centri entro la data stabilita, come indicato dall’avviso della prefettura di Roma emesso lo scorso marzo per l’affidamento dei servizi di accoglienza. Tuttavia, il termine non è stato rispettato e il ministero dell’Interno avrebbe dovuto confermare l’avvio con un preavviso di 15 giorni, cosa che al momento non è avvenuta.Nel frattempo, la cooperativa Medihospes si è aggiudicata l’appalto per la gestione delle strutture per i prossimi 24 mesi presentando un’offerta di 133,8 milioni di euro. Questo ritardo nell’apertura dei centri potrebbe avere ripercussioni sul sistema di accoglienza dei migranti in Albania e solleva interrogativi sulla tempistica e l’efficacia delle misure adottate. Resta da capire quali saranno le azioni intraprese dalle autorità competenti per risolvere le problematiche logistiche e garantire un’accoglienza adeguata ai migranti in attesa nei territori albanesi.

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