08 marzo 2025 – 15:01
Legambiente, analizzando i dati sullo sviluppo energetico delle 20 regioni italiane, ha evidenziato che il decreto sulle aree idonee ha fissato obiettivi ambiziosi per l’energia rinnovabile, con un focus particolare sull’energia solare fotovoltaica ed eolica da attivare entro il 2030. Un esempio virtuoso è rappresentato dalla Valle d’Aosta, dove tutte le centrali elettriche operano con energia rinnovabile e la regione vanta addirittura un surplus energetico che viene esportato sulla rete nazionale. Tuttavia, nonostante questi risultati positivi, la Valle d’Aosta si trova in ritardo di ben 45 anni rispetto alla tabella di marcia stabilita dal governo per raggiungere gli obiettivi entro cinque anni. Il quadro complessivo dell’Italia non è incoraggiante: Legambiente avverte che a livello nazionale c’è il rischio di raggiungere gli 80 gigawatt di nuova potenza installata con un ritardo di otto anni, posticipando così l’obiettivo al 2038 anziché al 2030 come previsto. Questi allarmanti dati emergono dal report “Scacco matto alle rinnovabili” presentato durante la fiera Key a Rimini dall’associazione ambientalista. Le regioni peggiori in termini di ritardo sono identificate in Valle d’Aosta, Molise, Calabria, Sardegna e Umbria, con differenze che variano tra i 45 e i 20 anni rispetto agli obiettivi prefissati.È evidente che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire una transizione energetica efficace e tempestiva verso fonti rinnovabili e sostenibili. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni locali e nazionali per accelerare questo processo e ridurre al minimo l’impatto ambientale legato alle fonti tradizionali di energia. Solo attraverso una strategia coordinata e determinata sarà possibile invertire questa tendenza negativa e puntare verso un futuro più verde ed ecologicamente sostenibile per il nostro Paese.
