Nel panorama dell’archeologia italiana del 2024 emerge un ritratto dettagliato dell’archeologo tipo, che si presenta come una donna di circa 42 anni, professionista indipendente e altamente istruita. Questa figura femminile, spesso titolare non solo di una laurea ma anche di un dottorato e una specializzazione, percepisce annualmente uno stipendio compreso tra i 25 e i 30mila euro, posizionandosi leggermente al di sotto della media nazionale.I dati raccolti dalla ricerca “Discovering the Archaeologists of Italy 2024”, condotta dalla Confederazione Italiana Archeologi (CIA) e presentata in occasione del convegno “20 anni di CIA, 20 anni per l’archeologia – Dal Codice al Cantiere: base normativa, prospettive di sviluppo e crescita professionale”, evidenziano una predominanza femminile ancora presente nella professione archeologica. Tuttavia, si nota un aumento della presenza maschile che ha portato a una riduzione della differenza percentuale tra uomini e donne dal rapporto precedente di 70/30 a quello attuale di 64/36.Nonostante i passi avanti compiuti verso la parità di genere nell’ambito dell’archeologia, persistono disparità salariali significative tra uomini e donne nelle fasce retributive più elevate. In particolare, le donne sono sottorappresentate nelle categorie con compensi superiori ai 30.000 euro annui rispetto agli uomini. Un elemento chiave correlato alle retribuzioni è il livello di istruzione, poiché il possesso di un dottorato sembra essere determinante per percepire stipendi più elevati rispetto a chi possiede solo la laurea triennale o la specializzazione.L’evoluzione dei contratti nel settore archeologico mostra un aumento dei contratti a tempo indeterminato rispetto al passato, mentre cresce anche il numero degli archeologi freelance. La disoccupazione nel settore è notevolmente diminuita rispetto al periodo della crisi economica del 2014, contribuendo a rendere la professione più stabile e favorevole alla creazione di famiglie da parte dei professionisti.Tuttavia, emergono dati preoccupanti riguardo alle molestie sul lavoro segnalate dagli archeologi, con una percentuale significativa che dichiara di averne subite. In particolare, le molestie sembrano colpire maggiormente le donne e causare stress e ansia sul luogo di lavoro. È importante sottolineare che solo una minoranza denuncia tali episodi, evidenziando la necessità di maggiori misure preventive e protezioni per contrastare questo fenomeno all’interno della comunità archeologica.
Ritratto dell’archeologo italiano nel 2024: donna di 42 anni, istruita e professionista indipendente con disparità salariali e molestie sul lavoro.
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