04 ottobre 2024 – 17:40
La riunione bilaterale annuale tra la Svizzera e l’Italia, prevista dall’Accordo del 1974 sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri italiani, si è tenuta ieri a Palazzo Regionale in Valle d’Aosta. La delegazione italiana, guidata da Paola Sarra del Ministero dell’Economia e delle Finanze, era composta da rappresentanti della Regione Valle d’Aosta, dell’Ambasciata d’Italia in Svizzera, delle Regioni Lombardia e Piemonte, della Comunità Comprensoriale Val Venosta e dell’Associazione dei Comuni Italiani di Frontiera. Gli saluti sono stati portati dall’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Luigi Bertschy e dalla Vicesindaca del Comune di Aosta Josette Borre.Dalla parte svizzera, a capo della delegazione c’era il direttore della divisione delle contribuzioni Giordano Macchi, accompagnato dai rappresentanti delle amministrazioni dei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese e dalla Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali.Il nuovo accordo del 2020 sull’imposizione dei lavoratori frontalieri è entrato in vigore il 17 luglio 2023 e sarà applicato a partire dal primo gennaio 2024. Questa riunione segna quindi la conclusione dell’applicazione dell’Accordo del 1974 dopo cinquant’anni di attuazione ed ha ispirato la redazione di quello nuovo.Durante l’incontro ad Aosta, la delegazione italiana ha presentato la ripartizione delle somme rimborsate negli anni precedenti agli enti locali interessati, illustrando i progetti realizzati o in fase di pianificazione. La compensazione finanziaria per il 2023 sui salari dei frontalieri ammonta a circa 116 milioni di euro. I dati statistici indicano che ci sono circa 77.000 frontalieri italiani che operano nei cantoni coinvolti nell’accordo, tra cui 130 valdostani.In base al nuovo accordo del 2020, i rimborsi cesseranno progressivamente entro il 2034.