15 settembre 2024 – 01:45
Undici minorenni sono stati accusati del reato di devastazione e saccheggio in seguito alla rivolta che ha scosso il Ferrante Aporti di Torino lo scorso agosto. La sommossa, protrattasi per dodici ore, è stata innescata da un incendio appiccato nella biblioteca al piano terra e si è conclusa con atti di violenza contro i computer degli uffici e i lavandini dei bagni. Le conseguenze di quella notte turbolenta si sono fatte sentire anche sul carcere minorile di Torino, dichiarato parzialmente inagibile e costretto a trasferire i detenuti in altre regioni.Dopo un’indagine serrata condotta a ritmo serrato, la giudice Roberta Vicini ha accolto la richiesta del pm Davide Fratta e della procuratrice dei minori Emma Avezz, ordinando l’incarcerazione preventiva per gli undici giovani coinvolti nella rivolta. Oltre al reato principale contestato loro, dovranno rispondere anche delle accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.Questa vicenda mette in luce la gravità degli atti commessi dai giovani detenuti, che hanno arrecato danni materiali e messo a repentaglio la sicurezza all’interno dell’istituto penitenziario. La decisione della magistratura di adottare misure cautelari severe sottolinea l’importanza di garantire il rispetto delle regole e dell’ordine nelle istituzioni carcerarie, nonché la necessità di educare i giovani detenuti al rispetto delle leggi e della convivenza civile.