Rivolta carceraria: neofiti impreparati e errori gravi del personale.

Date:

17 marzo 2025 – 07:45

Nove agenti, di cui sette appena inseriti nel corpo della polizia penitenziaria, si trovano di fronte a un’insurrezione senza precedenti all’interno di un carcere italiano. I detenuti, armati fino ai denti, hanno preso il sopravvento e la situazione è sfuggita di mano in quella che verrà ricordata come una delle notti più turbolente degli ultimi dieci anni. Le ore di guerriglia hanno portato a misure cautelari per una decina di giovani detenuti, mentre quattro agenti e viceispettori sono sotto procedimento disciplinare per le loro azioni o inazioni quella notte.L’ispezione successiva ha rivelato una serie di errori gravi da parte del personale penitenziario, evidenziando inerzie e omissioni nell’affrontare la violenza dei detenuti. Gli agenti sembravano paralizzati davanti alle azioni aggressive dei ribelli. La rivolta è scoppiata dopo l’arresto del fratello di uno dei detenuti sorpreso con droga prima di un colloquio in prigione.I giovani ribelli, armati con pezzi di ferro, hanno dato fuoco a diversi punti della struttura utilizzando i libri della biblioteca come pire ardenti. Contro di loro c’erano nove agenti, la maggior parte dei quali neofiti con meno di tre settimane di servizio alle spalle. Questi operatori erano impreparati e privi dell’esperienza e della conoscenza necessarie per gestire una situazione così critica.Gli ispettori hanno commesso l’errore di non informare il detenuto dell’arresto del fratello prima del colloquio. Le principali lacune individuate includono ritardi nell’intervento della polizia, mancanza di un piano coordinato per gestire le emergenze, consentire ai detenuti estranei alla rivolta di avvicinarsi alla palestra senza controllo e l’assenza di procedure chiare per garantire al personale l’accesso tempestivo alle armature protettive.Le chiavi dell’armeria sono finite nelle mani sbagliate, impedendo agli agenti di proteggersi adeguatamente con elmetti e attrezzature anti-sommossa durante la sommossa. La notte rimarrà impressa nella memoria come un grave fallimento istituzionale che ha messo a nudo le vulnerabilità del sistema carcerario italiano.

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