21 agosto 2024 – 01:45
Le rivolte dei detenuti, costretti a vivere in condizioni disumane tra scarafaggi e senza una adeguata ventilazione, stanno diventando sempre più violente nonostante i tentativi delle recenti visite parlamentari di calmare gli animi e affrontare le richieste politiche avanzate. L’ultimo episodio grave si è verificato durante la festa di Ferragosto, quando un gruppo di detenuti ha dato il via a una sommossa che è stata sedata solo alle prime ore del mattino grazie all’intervento straordinario degli agenti della polizia penitenziaria che hanno interrotto le loro ferie per contenere la furia dei prigionieri. Ieri due detenuti sono stati convocati davanti al consiglio disciplinare con l’accusa di aver brutalmente picchiato un compagno di cella, causandogli gravi lesioni che richiederanno 40 giorni di cure. Durante la riunione del consiglio disciplinare tenutasi intorno alle 13 del 19 agosto, uno dei detenuti coinvolti nell’aggressione ha reagito in modo violento alla notifica delle sanzioni disciplinari, distruggendo il computer, rovesciando l’arredamento, danneggiando un ventilatore, un tavolo e una libreria e minacciando i membri del consiglio: il direttore del carcere, un educatore e uno psicologo presenti. Un altro detenuto implicato nell’attacco al compagno di cella ha lanciato una sedia contro il direttore dopo essersi unito alla rissa per difendere il suo complice. La situazione è sfuggita rapidamente al controllo e solo l’intervento tempestivo della polizia penitenziaria ha evitato conseguenze ancora più gravi chiudendo a chiave l’ufficio del comando nel piano terra dell’ala A per proteggere gli ufficiali da ulteriori aggressioni. L’OSAPP, rappresentante sindacale della polizia penitenziaria che ha reso pubblico l’accaduto, ha denunciato nuovamente lo stato di abbandono strutturale della prigione e ha chiesto un intervento urgente da parte delle autorità militari per ripristinare l’ordine e garantire la sicurezza all’interno dell’istituto carcerario.