17 settembre 2024 – 09:45
La scena descritta è un simbolo di una rivolta che si è protratta per sette ore, culminando nella distruzione della biblioteca del carcere minorile. Undici detenuti minorenni hanno dato vita a un atto vandalico senza precedenti, mettendo a ferro e fuoco l’istituto Ferrante Aporti. Il momento clou è rappresentato dall’accensione di un libro con del fuoco da parte di uno dei presunti capi italiani, seguito dal lancio di altri libri nel rogo da parte dei suoi complici.La giudice incaricata dell’ordinanza di custodia cautelare ha constatato che tutti i tentativi di rieducazione nei confronti di questi ragazzi sono falliti miseramente. La furia distruttiva ha lasciato dietro sé solo cenere, detriti e sgomento. Le telecamere del carcere hanno ripreso le immagini sconvolgenti della ribellione, iniziata con il rifiuto di quattro ragazzi di tornare in cella dopo cena.La situazione è rapidamente degenerata quando i detenuti hanno preso d’assalto la biblioteca, trasformandola in un inferno infuocato dove i libri sono stati sacrificati sull’altare della violenza. I pompieri sono stati impotenti nel tentativo di spegnere le fiamme, mentre i detenuti barricati all’interno scagliavano contro di loro gli ultimi volumi rimasti.Il bilancio finale della rivolta è stato pesante, con più di dieci feriti tra ustionati e intossicati. La gip incaricata ha dovuto constatare l’inutilità degli sforzi compiuti per la rieducazione dei giovani detenuti, evidenziando la drammatica vanità dei tentativi fatti fino a quel momento. La distruzione del carcere minorile è stata quasi totale, lasciando poche speranze per il futuro recupero dei giovani coinvolti in questo atto vandalico senza precedenti.
