18 agosto 2024 – 10:45
Nel cuore di Torino, la città che custodisce storie antiche e moderne, si svolge un evento straordinario alle cinque del pomeriggio, in pieno Ferragosto, nel carcere delle Vallette. La tensione è palpabile e così critica da richiamare l’attenzione della sorveglianza generale. Il foco dell’agitazione si concentra nel padiglione B, teatro di scontri e disordini già il giorno precedente durante la distribuzione della spesa tra i detenuti. Proprio in quel momento cruciale in cui una delegazione di rappresentanti politici ed istituzionali si apprestava a compiere la tradizionale visita agostana agli uomini privati della libertà. Tuttavia, l’accesso viene impedito davanti al cancello della sezione con la motivazione di ragioni di sicurezza. Questo episodio anticipa la vera e propria rivolta che esplode il giorno successivo.Il caos prende avvio nella nona sezione del carcere, dove risse tra detenuti sembrano essere state pianificate ad arte secondo le indagini condotte dalla polizia penitenziaria sotto il coordinamento della procura. Urla e litigi precedono i disordini, orchestrati per attirare l’attenzione delle forze dell’ordine. Recentemente, al Lorusso e Cutugno si sono verificati nuovamente atti violenti: porte sfondate, luci spente e incendi appiccati.La situazione nella nona sezione torna gradualmente sotto controllo con l’intervento dei rinforzi che allontanano uno degli instigatori della sommossa trasferendolo all’ottava sezione. È qui che ha inizio la seconda fase dei tumulti carcerari. La giornata giunge al termine con il fumo che avvolge le celle e altri agenti intossicati dall’inferno scatenato.Durante la notte irrompe un secondo atto imprevisto nell’agitata vicenda: poco prima dell’una del mattino si verifica un tentativo spettacolare di evasione da parte di un detenuto nordafricano. Le autorità riescono a fermarlo appena prima che varchi l’ultimo muro di cinta del carcere. Prima di ricondurlo alla sua cella, viene condotto dal personale medico poiché ferito durante una caduta mentre cercava disperatamente di guadagnare la libertà momentanea dalla prigionia che lo opprimeva.