26 febbraio 2025 – 11:20
Una situazione di caos e tensione si è improvvisamente scatenata durante il Consiglio comunale di Ivrea, convocato presso l’istituto proprio per discutere dei problemi legati al penitenziario. Si tratta dell’ennesima rivolta che ha scosso la casa circondariale di Ivrea nel tardo pomeriggio di ieri, come denunciato dall’organizzazione sindacale autonoma di Polizia Penitenziaria Osapp, tramite il segretario generale Leo Beneduci. I danni riportati sono stati gravissimi e hanno richiesto l’intervento di numerosi agenti della Polizia Penitenziaria provenienti anche da altri istituti della regione, come Torino, Vercelli e Biella.L’Osapp auspica che i detenuti siano stati prontamente ristretti nelle celle conformemente alle disposizioni ministeriali e alle direttive del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria al fine di evitare ulteriori escalation della violenza. Qualora ciò non fosse avvenuto, sarebbe stata considerata una grave negligenza che avrebbe messo a repentaglio la sicurezza dell’istituto e del personale. A conferma della pericolosità della situazione, un agente di Polizia Penitenziaria è stato brutalmente aggredito rischiando il soffocamento per strangolamento da parte di alcuni detenuti. L’agente è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Ivrea ed è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni.Inoltre, in serata era prevista una cena istituzionale con le autorità del Comune di Ivrea, evento che purtroppo è stato annullato a causa dei violenti disordini verificatisi nella casa circondariale. La comunità locale rimane sgomenta davanti alla gravità degli eventi accaduti e chiede maggiori garanzie per la sicurezza pubblica e il rispetto delle regole all’interno delle strutture carcerarie. La necessità di affrontare in modo deciso e tempestivo queste criticità diventa sempre più urgente per preservare l’ordine e la tranquillità all’interno del penitenziario e garantire la protezione sia dei detenuti che del personale addetto alla sorveglianza.
