Rivolta nelle carceri torinesi: Preoccupazione per il deterioramento della situazione.

Date:

06 agosto 2024 – 09:45

Il dossier sulle carceri è già sulla scrivania, anche se l’insediamento ufficiale avverrà tra poche settimane. Non a caso, si dice: “Ho monitorato a lungo la situazione carceraria dell’Emilia Romagna in qualità di procuratore generale facente funzioni e sin da ora, all’atto della mia nomina, sto seguendo con attenzione e preoccupazione gli eventi che si stanno verificando nelle carceri del Piemonte, dove sembra persistere un livello di allarme o pericolo superiore rispetto ad altri distretti italiani. Lo affermo indipendentemente dai casi di suicidi o tentativi di suicidio da parte di alcuni detenuti, nei confronti dei quali c’è attenzione e compassione umana. Esiste però un secondo profilo che riguarda uno scenario di rivolta apparentemente permanente caratterizzato da aspetti inquietanti che vanno dal grave episodio della pubblicità su un social network di proteste violente fino all’introduzione di sostanze stupefacenti all’interno degli istituti. È questo che, come magistrato, mi preoccupa maggiormente in questo momento. Sono in contatto con i colleghi del Distretto e c’è massima attenzione ma anche preoccupazione su questo punto.” Lucia Musti, neo procuratore generale di Torino, eletta un mese fa dal Csm alla guida del distretto precedentemente retto da Francesco Saluzzo, sa bene che il tema delle carceri è uno dei dossier prioritari da affrontare forse con maggiore urgenza. La rivolta nell’istituto minorile Ferrante Aporti a Torino porta con sé valutazioni e decisioni inevitabili perché si è sviluppata con una violenza e una pianificazione tali da suggerire – al di là dei trasferimenti di alcuni detenuti – soluzioni più ampie. Ieri altri cinque giovani coinvolti nei violenti disordini degli scorsi giorni sono stati trasferiti in altre strutture penitenziarie tutte situate nel centro-sud Italia. Rivolte nelle carceri torinesi: Lo Russo scrive a Nordio. La polizia penitenziaria: Sistema anni luce indietroCaterina Stamin02 Agosto 2024 Il provvedimento aveva coinvolto altri due ospiti nelle ore precedenti. Attualmente ci sono 46 persone nell’istituto, il limite massimo di capienza. Va aggiunto quanto accaduto recentemente nella casa circondariale Lorusso e Cutugno. Due giorni fa nella dodicesima sezione, dove sono detenuti comuni, alle 20 alcuni detenuti nordafricani hanno appiccato fuoco a lenzuola e coperte rendendo necessaria l’evacuazione della sezione per via del fumo e delle fiamme domate dal personale della polizia penitenziaria grazie all’utilizzo di un idrante.. Il caos è terminato alle 22. Allo stesso tempo nella decima sezione del padiglione C si è verificata una protesta pacifica con i detenuti che non rientravano nelle rispettive celle giustificando la loro azione col fatto di non avere più sigarette.Leo Beneduci del sindacato Oosapp: Chiediamo il cambio ai vertici del dipartimento nazionale della giustizia minorile a favore di figure con maggior competenza in materia di sicurezza.

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