Nel cuore del Bangladesh, uno scoppio di proteste studentesche ha portato a un’azione senza precedenti: un assalto al carcere nel distretto centrale di Narsingdi. La situazione è degenerata quando i manifestanti hanno liberato in massa i detenuti presenti all’interno della struttura penitenziaria, per poi appiccare il fuoco alle celle. Le fiamme hanno divorato le mura che imprigionavano gli individui, rendendo la prigione una scena di caos e anarchia. Secondo quanto riferito da un funzionario di polizia, il numero esatto dei fuggiaschi non è stato ancora confermato, ma si parla di centinaia di detenuti ora in libertà. Questo gesto estremo degli studenti ha mandato un segnale forte alle istituzioni e alla società nel suo complesso, mettendo in discussione l’efficacia delle politiche carcerarie e suscitando dibattiti sulla giustizia sociale e sul trattamento dei prigionieri. La tensione nel paese è palpabile, mentre le autorità cercano di riportare l’ordine e di far luce sull’accaduto. La ribellione degli studenti rappresenta solo la punta dell’iceberg di una società in fermento, dove le disuguaglianze e le ingiustizie spingono i giovani a sfidare l’autorità costituita per reclamare un cambiamento radicale.
Rivolta studentesca nel Bangladesh: prigione incendiata, centinaia di detenuti in fuga
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