Rivolta violenta in Bangladesh: proteste studentesche diventano insurrezione sanguinosa

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Il Bangladesh è attualmente teatro di una violenta rivolta che ha trasformato le proteste studentesche in un’insurrezione sanguinosa. Centinaia di detenuti sono stati liberati durante un assalto brutale a un carcere nel distretto di Narsingdi, vicino alla capitale Dacca, che è stato poi incendiato. Le dimostrazioni si stanno diffondendo nei sobborghi della metropoli affollata da 20 milioni di abitanti e in oltre la metà dei 64 distretti del Paese, nonostante il divieto imposto, mettendo a dura prova le forze dell’ordine che hanno aperto il fuoco sulla folla, causando la morte di più di 100 persone in soli quattro giorni.La situazione è precipitata dopo l’annuncio dell’arresto di Ruhul Kabir Rizvi Ahmed, uno dei leader del Bangladesh Nationalist Party (Bnp), il principale partito d’opposizione, accusato dalla polizia di centinaia di reati. Il governo ha reagito disattivando Internet e dichiarando un coprifuoco su tutto il territorio nazionale abitato da oltre 171 milioni di persone, con il dispiegamento dell’esercito.Questa ribellione rappresenta una sfida diretta alla prima ministra Sheikh Hasina, al potere da 15 anni e accusata dagli oppositori di aver instaurato un regime autocratico che reprime brutalmente ogni forma di dissenso. Le proteste si susseguono nelle piazze quasi quotidianamente da mesi e mirano a contestare uno dei pilastri del potere della Hasina e del suo partito, l’Awami League: le quote riservate ai discendenti dei veterani della guerra d’indipendenza del 1971 contro il Pakistan, escludendo chi non sostiene il partito al potere.Hasina è stata rieletta per la quarta volta consecutiva nel gennaio scorso dopo aver creato un sistema politico chiuso e autoritario che include arresti illegali, rapimenti e omicidi extragiudiziali contro critici, oppositori e attivisti in un Paese economicamente fragile e socialmente instabile soggetto a disastrose alluvioni durante la stagione delle monsoni.Le proteste si sono intensificate notevolmente negli ultimi giorni con un aumento significativo delle vittime accertate dalle fonti ospedaliere sparse per tutto il Bangladesh. Nonostante i tentativi delle autorità di vietare le manifestazioni pubbliche per preservare l’ordine pubblico, i manifestanti restano determinati: “Continueremo la nostra protesta”, ha dichiarato Sarwar, uno dei dimostranti feriti durante gli scontri con la polizia. La richiesta principale rimane le dimissioni immediate della Sheikh Hasina poiché il governo viene ritenuto responsabile delle violenze perpetrate.Secondo Ali Riaz, professore presso l’Illinois State University, questa esplosione di malcontento tra i giovani cittadini è dovuta alla progressiva privazione dei loro diritti economici e politici nel corso degli anni. Le quote lavorative sono diventate simbolo di un sistema corrotto che li discrimina ingiustamente.

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