Un nuovo atto di intimidazione ha colpito Don Antonio Coluccia, figura di riferimento per le comunità periferiche romane e strenuo oppositore del traffico di stupefacenti. L’aggressione, avvenuta al Quarticciolo durante un incontro con i residenti esasperati dalla presenza capillare dello spaccio organizzato, rivela l’escalation della violenza e la sfida diretta posta alla presenza della Chiesa in territori marginalizzati.L’episodio si è consumato in un contesto ambientale che, di per sé, costituisce un segnale allarmante: aree densamente abitate, caratterizzate da un tessuto sociale fragile e da un’assenza di illuminazione pubblica, deliberatamente sabotata da chi opera nel mercato illegale. L’oscurità, elemento che favorisce l’attività criminale, ha fatto da sfondo a un lancio di pietre, preludio a un crescendo di insulti e a una manifestazione di forza, con l’arrivo di giovani accompagnati da cani, ulteriore deterrente per chiunque osi contrastare il loro potere.La reazione immediata di solidarietà, espressa dal senatore Marco Scurria e da altri esponenti di Fratelli d’Italia, sottolinea l’importanza del ruolo di Don Coluccia, che con coraggio e dedizione si pone come punto di riferimento per le fasce più deboli della popolazione, cercando di sottrarre ragazzi, spesso minorenni, alla spirale della criminalità. L’impegno costante di Fratelli d’Italia, a livello municipale, mira a restituire legalità e sicurezza in aree come il Municipio VII e V, terreno fertile per fenomeni di degrado e violenza.L’episodio riaccende il dibattito su possibili strategie di contrasto alla criminalità organizzata, con un’attenzione particolare al modello Caivano, proposto dal Governo Meloni. Questo approccio, che combina misure repressive con interventi di supporto sociale ed educativo, si propone di rompere il circolo vizioso dell’illegalità e di offrire alternative concrete ai giovani a rischio. L’obiettivo è ambizioso: trasformare un clima di paura e insicurezza in un ambiente di legalità, dignità e opportunità di riscatto. La vicenda di Don Coluccia, e la risposta che suscita, rappresentano una sintomatica fotografia delle sfide che Roma, e l’Italia intera, si trovano ad affrontare nella lotta contro la criminalità organizzata. Un contrasto che richiede un impegno corale, che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine, associazioni di volontariato e, soprattutto, la partecipazione attiva della comunità, per restituire alle periferie la speranza di un futuro migliore. Il coraggio di Don Coluccia, e di coloro che lo affiancano, si erge a simbolo di questa aspirazione.
Aggressione a Don Coluccia: la violenza sfida la Chiesa a Roma.
Pubblicato il
