mercoledì 30 Luglio 2025
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Cognato sotto inchiesta per la morte di Valentin Crisan: rinvio richiesta domiciliari

Il procedimento legale relativo alla tragica scomparsa di Valentin Ionut Crisan, cittadino rumeno di 38 anni, ha visto oggi una fase cruciale con la comparizione in carcere di Dumitriel Daniel Ene, 30enne, suo cognato e principale sospettato per l’omicidio.
Il gip Fiorella Scarpati, del tribunale di Viterbo, ha ascoltato Ene, il quale ha ribadito la sua versione dei fatti, già fornita alla pm Paola Conti al momento dell’arresto: un alterco degenerato in una colluttazione fisica.

La richiesta di cambio di misura cautelare, presentata dal legale di Ene, l’avvocato Marco Borrani, che mira a sostituire la detenzione in carcere con l’arresti domiciliari, è stata rinviata.

Borrani ha evidenziato lo stato emotivo alterato del suo assistito, sottolineando come Ene si sia costituito spontaneamente alle autorità dopo aver appreso della morte del cognato, un atto che, a suo dire, denota un profondo turbamento e non un tentativo di fuga o depistaggio.

La vicenda si infittisce di interrogativi.
Valentin Ionut Crisan era in viaggio con la madre e la sorella, diretto in ospedale, quando è stato colpito da un malore improvviso.

La vettura si è fermata lungo la strada e, una volta sceso, Crisan si è accasciato a terra, perdendo la vita in pochi istanti.
L’accertamento delle cause del decesso è ora nelle mani della dottoressa Benedetta Baldari, medico legale incaricata di eseguire l’autopsia, prevista per le ore 12:30 di questa mattina.
Sarà l’esame autoptico a determinare con precisione se il decesso sia direttamente correlato alle lesioni riportate durante la colluttazione, o se siano intervenute altre cause.
Parallelamente, è stata disposta una perizia sulle ferite riportate da Dumitriel Daniel Ene.

Questa analisi forense si propone di stabilire la natura e la gravità delle lesioni, e di ricostruire, se possibile, la dinamica dell’aggressione.
Per ricostruire l’intera sequenza degli eventi che hanno portato alla morte di Crisan, il pubblico ministero ha convocato in Procura la madre e la sorella della vittima, unitamente alla compagna dell’arrestato, tutte assistite dall’avvocato Walter Pella.
Le loro testimonianze si riveleranno fondamentali per chiarire i contorni della vicenda e contribuire a gettare luce sulle motivazioni e le circostanze che hanno condotto al tragico epilogo.

La ricostruzione completa della dinamica, unitamente alle conclusioni delle perizie medico-legali, sarà cruciale per la successiva istruttoria giudiziaria.

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