Un atto di profonda meschinità ha colpito Eros, giovane reatino affetto da tetraparesi spastica e dipendente da un piccolo veicolo elettrico per la sua autonomia e la possibilità di raggiungere il suo posto di lavoro presso la Provincia di Rieti.
Il mezzo, essenziale per la sua vita quotidiana, è stato sottratto e brutalmente smantellato, ritrovato tre giorni dopo in uno stato di distruzione quasi totale, frutto di un atto di vandalismo e furto che ha scosso l’intera comunità.
La vicenda ha rapidamente fatto il giro della città, amplificata dagli appelli disperati della famiglia, che sui social media aveva lanciato un accorato messaggio di speranza per la ritrovamento del veicolo.
La reazione dell’opinione pubblica è stata immediata e palpabile, manifestando sdegno e solidarietà verso Eros.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Rieti, hanno portato all’identificazione di due giovani reatini, fidanzati e precedentemente noti alle autorità, accusati di furto e danneggiamento.
Le loro azioni, oltre a questo specifico atto, sarebbero parte di una serie di furti perpetrati in città nelle ultime ore, rivelando un quadro di degrado sociale preoccupante.
La vicenda trascende il semplice furto di un oggetto.
Rappresenta un’aggressione alla dignità e all’autonomia di una persona vulnerabile, un attacco alla sua possibilità di partecipazione alla vita sociale e lavorativa.
L’atto sottolinea la fragilità di chi, a causa di una disabilità, dipende da strumenti specifici per superare barriere fisiche e sociali.
In risposta a questo gesto vile, la comunità reatina si è immediatamente mobilitata.
La Onlus LocoMotiva ha prontamente offerto un veicolo sostitutivo temporaneo, garantendo a Eros la possibilità di continuare a muoversi.
Numerose persone si sono offerte di contribuire economicamente per l’acquisto di un nuovo mezzo, testimoniando un profondo senso di appartenenza e responsabilità sociale.
Il sindaco Daniele Sinibaldi ha espresso indignazione e condanna, auspicando che la giustizia faccia il suo corso, e ha sottolineato la reazione unanime della comunità, definendola “la risposta migliore e più forte ad un’azione vergognosa.
” Il Comune, inoltre, si impegna a fornire il proprio supporto.
La vicenda, pur nella sua drammaticità, offre un’opportunità di riflessione sulla necessità di promuovere una cultura dell’inclusione e del rispetto, contrastando fenomeni di degrado sociale e rafforzando il senso di comunità.
Eros, che nel 2016 aveva già subito la perdita della madre nella tragedia del crollo di Amatrice, trova ora conforto nella solidarietà e nell’affetto della sua città, un faro di speranza in un momento di profonda sofferenza.
Il gesto di compassione e aiuto ricevuto è la migliore risposta a un atto di inaudita crudeltà.