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mercoledì 12 Novembre 2025

Studentato Occupato: Disperazione e Crisi del Diritto allo Studio

La vicenda che si consuma all’ombra del Valleranello, residenza universitaria a sud di Roma, è il sintomo più eclatante di una crisi sistemica che affligge il diritto allo studio in Italia.

Uno studente, privo di un alloggio stabile e ancora in attesa dell’accesso allo studentato per cui è risultato idoneo, ha reagito con un gesto di estrema disperazione: l’occupazione simbolica con una tenda all’interno della residenza.

Questa azione, apparentemente isolata, si colloca in un contesto nazionale di crescente disagio abitativo che coinvolge migliaia di studenti, sia italiani che stranieri, ben oltre i confini romani.
La questione non è meramente logistica, ma etica e giuridica.

Il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, si rivela una promessa vacua se non si garantisce un ambiente dignitoso e sicuro in cui poter vivere e apprendere.

L’assenza di un alloggio adeguato incide negativamente sul rendimento scolastico, sulla salute psicofisica e, in ultima analisi, sulle opportunità future degli studenti.
La precarietà abitativa esaspera le disuguaglianze sociali, penalizzando soprattutto gli studenti provenienti da contesti economicamente svantaggiati.

L’intervento immediato delle forze dell’ordine, chiamato a dissipare la protesta da parte di Disco Lazio, sottolinea una gestione emergenziale e repressiva da parte degli enti pubblici responsabili.

Si assiste a una distorsione del ruolo dell’ente per il diritto allo studio, che dovrebbe agire come garante, ma che, al contrario, si trova a utilizzare la forza pubblica per gestire una crisi di cui è, in larga misura, corresponsabile.

La protesta dello studente, e l’intervento di Cambiare Rotta che la sostiene, sono un appello urgente a una revisione profonda delle politiche abitative per gli studenti.
Non si tratta di risolvere un problema singolo, ma di affrontare un sistema che non riesce a rispondere alle reali esigenze di una popolazione studentesca in costante crescita.
È necessario un investimento significativo nel settore degli alloggi universitari, con la costruzione di nuove strutture e la riqualificazione di quelle esistenti.
Parallelamente, è fondamentale implementare misure di sostegno economico per gli studenti più vulnerabili, attraverso borse di studio e agevolazioni per l’affitto.
La rivendicazione di un alloggio dignitoso non è un privilegio, ma un diritto inalienabile.

La risposta dell’ente per il diritto allo studio non può essere la repressione, ma l’ascolto, la collaborazione e la ricerca di soluzioni concrete e durature.
La vicenda del Valleranello è un campanello d’allarme che non può essere ignorato: il diritto allo studio è strettamente legato al diritto alla casa, e la loro tutela congiunta è un imperativo per una società giusta e inclusiva.

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