L’emergenza West Nile nel Lazio richiede un’azione tempestiva e coordinata, come dimostra l’ordinanza urgente del Presidente della Regione Francesco Rocca.
L’obiettivo primario è contenere la diffusione del virus, un agente patogeno trasmesso principalmente da zanzare, che sta manifestando una circolazione preoccupante in diverse aree della regione.
L’ordinanza impone ai comuni coinvolti – quelli dove è stata accertata la presenza del virus – di implementare immediatamente interventi di controllo vettoriale, operazioni di disinfestazione mirate e protocolli di monitoraggio serrati.
Questi interventi, che dovranno essere calibrati sulla base delle indicazioni fornite dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) e verificate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lazio e Toscana per garantire la corretta allocazione dei fondi, sono supportati da un finanziamento straordinario stanziato dalla Regione Lazio.
La tempestività dell’azione è cruciale, poiché il West Nile, se non contrastato, può evolvere in forme neurologiche gravi.
I recenti accertamenti diagnostici hanno rilevato un aumento significativo dei casi di infezione, portando il totale confermato nel 2025 a 58.
La distribuzione geografica dei casi rivela una concentrazione significativa nella provincia di Latina, con focolai a Latina, Cisterna di Latina, Pontinia, Priverno, Sabaudia e Santi Cosma e Damiano.
È importante notare che un caso è stato diagnosticato in un paziente che, pur residente nel Lazio, ha presumibilmente contratto l’infezione nella provincia di Caserta, evidenziando la potenziale trasversalità della circolazione virale.
L’impatto clinico della malattia varia notevolmente.
Attualmente, 16 pazienti necessitano di ricovero in reparti ordinari, mentre 6 sono stati dimessi dopo aver ricevuto le cure necessarie.
Un numero significativo di 30 pazienti è in cura a domicilio, con un attento monitoraggio delle loro condizioni.
Purtroppo, la situazione è più critica per 3 pazienti che necessitano di terapia intensiva, e si sono verificati 3 decessi, sottolineando la gravità potenziale dell’infezione.
L’aumento dei casi segnalati al sistema di sorveglianza e confermato dal laboratorio di riferimento regionale dello Spallanzani, testimonia l’efficacia della rete di monitoraggio regionale e l’importanza della sensibilizzazione rivolta al corpo medico, in particolare ai medici di medicina generale.
Questo sistema avanzato non solo permette di identificare rapidamente i casi sospetti, ma consente anche di indirizzare tempestivamente i pazienti verso le cure appropriate e di valutare l’estensione geografica della circolazione virale, indirizzando gli interventi di controllo del vettore in modo più mirato ed efficace.
Come sottolineato dal Direttore del Servizio regionale per Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle malattie infettive (Seresmi) – Spallanzani, Francesco Vairo, il rafforzamento continuo di questa rete di sorveglianza è fondamentale per proteggere la salute pubblica e prevenire l’evoluzione della malattia verso forme più complesse e pericolose.
L’attenzione si concentra ora sul monitoraggio dei pazienti a rischio e sull’implementazione di strategie di prevenzione mirate, includendo campagne di sensibilizzazione per la popolazione sulla necessità di adottare misure protettive contro le punture di zanzara.