Andrea Bajani trionfa allo Strega, tra polemiche, tradizione e nuovi orizzontiRoma, 3 luglio – Andrea Bajani si aggiudica il Premio Strega 2025 con *L’anniversario* (Feltrinelli), ottenendo 194 voti, suggellando una serata carica di significato e tensione. Un risultato che arriva dopo una fase di gestazione segnata da polemiche e riflessioni sul futuro del prestigioso riconoscimento letterario italiano. La Fondazione Bellonci, infatti, valuta un possibile trasloco a Cinecittà per celebrare gli ottant’anni del premio nel 2026, un’ipotesi che ha acceso un dibattito acceso tra sostenitori della tradizione e fautori di una modernizzazione dello scenario.La cerimonia, tenutasi nel suggestivo Ninfeo di Villa Giulia, ha visto l’assenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli, impegnato in un viaggio istituzionale a Berlino, circostanza che ha acuito le tensioni pregresse, alimentate da alcune dichiarazioni ironiche del ministro stesso riguardo alla ricezione dei libri dei finalisti. La Fondazione Bellonci ha prontamente inviato i volumi al ministro, ricevendo un messaggio di apprezzamento via ufficio.Bajani, visibilmente emozionato, ha dedicato il premio a coloro che hanno creduto in lui, lettori e editori, sottolineando il significato dei sessant’anni della Feltrinelli e lanciando un concetto chiave: “La letteratura è contraddire la versione ufficiale.” Un’affermazione che risuona come un monito e una dichiarazione di intenti per la funzione della scrittura nel dibattito civile.L’edizione 2025 ha visto emergere, al secondo posto, Elisabetta Rasy con *Perduto è questo mare* (Rizzoli), un romanzo che indaga le complessità dei legami familiari e l’amicizia, in un intreccio narrativo dove emergono figure emblematiche come il padre sognatore e lo scrittore Raffaele La Capria. Nadia Terranova, finalista per la seconda volta, si è dovuta accontentare del terzo posto con *Quello che so di te* (Guanda), un’indagine toccante sulla storia di una bisnonna e la sua esperienza nel manicomio, a testimonianza di un passato spesso dimenticato. A completare la classifica, Paolo Nori con *Chiudo la porta e urlo* (Mondadori) e, a pari merito, Michele Ruol con *Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia* (TerraRossa), un’opera introspettiva che esplora il lutto e la memoria attraverso gli oggetti.La serata, impreziosita da performance teatrali ispirate agli incipit dei libri finalisti, con la partecipazione di Filippi Timi, Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo, e da un toccante omaggio di Anna Foglietta a Pier Paolo Pasolini, ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama letterario italiano. Dacia Maraini, presente al tavolo Rizzoli, ha espresso la sua contrarietà al trasferimento del premio, sottolineando il valore storico e culturale del Ninfeo. Donatella Di Pietrantonio, invece, ha rimarcato che la decisione finale spetta alla Fondazione Bellonci.Il premio Strega Saggistica è andato ad Anna Foa per *Il suicidio di Israele* (Laterza), un’opera che affronta temi cruciali e controversi.Con un totale di 646 voti, pari al 92% degli aventi diritto, il Premio Strega 2025 si conferma un momento di riflessione sulla letteratura, la cultura e il ruolo del libro nella società contemporanea, aprendo al contempo interrogativi sul suo futuro e sulle possibili evoluzioni.
Bajani vince lo Strega tra polemiche e futuro incerto
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