giovedì 16 Ottobre 2025
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Coppelia: L’illusione dell’amore tra danza e realtà virtuale.

L’Accademia Filarmonica Romana inaugura una stagione dedicata alla danza con una proposta innovativa e vibrante: la Compagnia Junior del Balletto di Roma presenta una rilettura audace di *Coppelia* (musiche di Léo Delibes) al Teatro Olimpico, dal 10 al 12 ottobre.
Questa non è una semplice riproposizione di un classico, ma un allestimento di debutto nazionale, curato da Fabrizio Monteverde, che mira a svelare le dinamiche complesse dell’amore e dell’illusione nel contesto di una generazione in formazione.

La visione del coreografo trascende l’estetica tradizionale, connotando Coppelia con una forte presenza cromatica, il rosso, colore che ne amplifica il carattere ambiguo e la sua forza seduttiva.
L’allestimento si concentra sul conflitto tra l’amore genuino e le sue controparti effimere, quelle relazioni filtrate attraverso la superficie, l’apparenza, l’inganno digitale, riflettendo le sfide emotive di un pubblico giovane e sensibile alle ambiguità del mondo contemporaneo.
I ruoli principali, interpretati da giovani danzatori under 21 – Salvatore Deluci (Franz), Virginia Battisti (Swanilda), Mirko Peter Odhiambo (Coppelius) e Aurora Ziantoni (Coppelia) – rappresentano un investimento nel futuro della danza italiana.
Questo progetto di alta specializzazione artistica del Balletto di Roma offre loro un’opportunità unica di crescita professionale e artistica, catapultandoli al centro di un palcoscenico storico e prestigioso.

*Coppelia*, nata come trionfo all’Opéra di Parigi nel 1870, affonda le sue radici nel racconto fantastico *L’uomo della sabbia* di E.

T.
A.

Hoffmann.
La trama originale, una favola intrisa di mistero e inganno, narra le vicende di Swanilda e Franz, un amore messo a dura prova dall’arrivo di Coppelia, la bambola animata dal giocattolaio Coppelius.
Il balletto, da allora, è stato riproposto innumerevoli volte, mantenendo intatta la sua capacità di affascinare e commuovere.

L’allestimento di Monteverde, tuttavia, ne esplora una dimensione ancora più profonda.

In un’epoca dominata dalla simulazione e dalla realtà virtuale, la figura di Coppelia risuona con un’eco potente: l’illusione di un amore perfetto, costruito su una finzione, un surrogato emotivo.
Il coreografo, con acume, sottolinea come la paura dell’ignoto, la difficoltà di accettare il diverso, possano alimentare un terrore primordiale, spingendoci a ricercare risposte in luoghi inesplorati, a creare “mostri” per placare la nostra solitudine.
Coppelia, in questo contesto, non è semplicemente una bambola, ma uno specchio che riflette le nostre paure più recondite, un catalizzatore per un viaggio alla ricerca dell’amore vero, un amore che va oltre le apparenze e le proiezioni.

È un percorso di conoscenza di sé e dell’altro, un invito a superare le barriere dell’illusione per abbracciare la complessità dell’esistenza umana.

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