venerdì, 18 Luglio 2025
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Dave Holland e Chris Porter: Kismet, un incontro di destini jazz

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Il 19 luglio, la rassegna estiva *Summertime* della Casa del Jazz di Roma accoglierà un incontro musicale di rara intensità: il contrabbassista Dave Holland e il sassofonista Chris Porter presenteranno il loro innovativo progetto *Kismet*, con la dinamica percussività di Obed Calvaire alla batteria.
Questo evento segna non solo un debutto per il nuovo ensemble, ma anche un ritorno per Holland, che aveva già incantato il pubblico romano nell’estate 2023 con il suo *New Quartet*, un’esperienza che ha lasciato un’impronta significativa nel panorama jazzistico locale.

*Kismet*, un termine di origine persiana che evoca il destino e l’interconnessione degli eventi, incarna perfettamente la filosofia del progetto: un dialogo musicale profondo, costruito su solide fondamenta di esperienze condivise e percorsi individuali distinti.

Holland e Porter, pur provenendo da background musicali diversi, si sono trovati a convergere in una serie di contesti, sviluppando un linguaggio comune che ora si materializza in questa performance unica.

Dave Holland, figura di spicco nel panorama del contrabbasso acustico ed elettrico, è un vero e proprio ponte tra generi e decenni.
La sua carriera, iniziata in un’epoca di straordinaria fusione musicale, dove le barriere tra jazz, rock, funk, avanguardia, folk ed elettronica si sgretolavano in un continuo processo di innovazione, testimonia un’incessante ricerca di nuove forme espressive.
La sua versatilità lo ha visto collaborare con alcune delle menti più brillanti della musica del XX secolo, contribuendo in modo significativo a pietre miliari come *In a Silent Way* e *Bitches Brew* di Miles Davis – album che hanno ridefinito i confini del jazz – e arricchendo il proprio bagaglio con le esperienze di figure del calibro di Stan Getz, Sam Rivers, Betty Carter, Anthony Braxton, Chick Corea, Gary Burton, Jack DeJohnette e John McLaughlin.

Holland non è solo un virtuoso tecnico, ma un architetto di suono, capace di tessere trame complesse e coinvolgenti che trascendono le convenzioni.
La sua presenza a Roma rappresenta un’occasione imperdibile per ascoltare un maestro che ha contribuito a plasmare la storia del jazz e continua a reinventarsi costantemente.

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