Il Caracalla Festival accoglie quest’anno una rilettura profonda e innovativa de *Il Don Giovanni* di Mozart, firmata dal regista russo Vasily Barkhatov.
Un’impresa ambiziosa per l’artista, classe 1983, reduce da un percorso internazionale in rapida ascesa e ora alla sua prima regia per l’Opera di Roma.
L’allestimento, concepito nell’ottica del festival “Tra sacro e umano” ideato da Damiano Michieletto, debuta il 20 luglio nella suggestiva cornice della Basilica di Massenzio, un luogo che amplifica la risonanza emotiva dell’opera.
Barkhatov descrive il Don Giovanni come un’opera che lo affascina e intimorisce al tempo stesso, un capolavoro che incarna paradossi irriducibili: l’intreccio di tragico e comico, la profondità che convive con la leggerezza, l’umanità che si manifesta in una molteplicità di sfaccettature.
La sfida registica, per lui, non è tanto quella di rappresentare la vicenda, ma di sondare il nucleo umano che la alimenta, di restituirne la complessità senza semplificazioni o riduzioni.
La regia di Barkhatov non si limita a una riproposizione fedele del libretto di Lorenzo Da Ponte, ma propone un’esplorazione introspettiva del personaggio, tracciando un percorso biografico che si estende dall’infanzia alla morte.
Un viaggio doloroso, costellato di traumi e di scelte irrevocabili, che rivela il lato oscuro di un libertino apparentemente intoccabile.
Il regista sottolinea l’importanza di individuare, nell’opera, il legame profondo con le dinamiche familiari, in particolare il rapporto complesso tra padre e figlio, un tema che, a suo avviso, Mozart ha saputo infondere con straordinaria intensità.
Al fianco di Barkhatov, Alessandro Cadario dirige l’Orchestra dell’Opera di Roma, interpretando la seconda versione viennese del 1788, una partitura ricca di sfumature e di contrasti.
Il ruolo di Don Giovanni è affidato a Roberto Frontali, un baritono di grande esperienza e maturità artistica, capace di incarnare la figura del seduttore imperioso e, allo stesso tempo, tormentato.
Un cast di voci eccellenti completa l’allestimento, con Vito Priante nel ruolo di Leporello, Maria Grazia Schiavo come Donna Anna, Carmela Remigio nei panni di Donna Elvira, Eleonora Bellocci di Zerlina, Anthony León come Don Ottavio, Mihai Damian come Masetto e Gianluca Buratto nei panni del Commendatore.
Il Coro del Teatro, diretto da Ciro Visco, aggiunge ulteriore impatto emotivo all’interpretazione.
L’opera, che segna la conclusione del cartellone del Caracalla Festival, torna a Roma dopo un’assenza di vent’anni, lasciando presagire un’esperienza teatrale intensa e memorabile.
Le scene, disegnate da Zinovy Margolin, e i costumi, realizzati da Olga Shaishmelashvili, contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva e coinvolgente, mentre le luci di Alexander Sivaev modulano le emozioni del pubblico.
Sono previste repliche il 22, 24 e 25 luglio.