La stagione del Teatro Vascello, guidato dalla visione artistica di Manuela Kustermann e animato dalla compagnia La Fabbrica dell’Attore, si apre con “La Nostra Esistenza”, un ciclo di quattro spettacoli che si configurano come un’esplorazione corale delle fragilità e delle responsabilità che definiscono la condizione umana nel contesto contemporaneo.
Più che una semplice rassegna, si tratta di un invito a confrontarsi con le zone d’ombra della nostra società, con le sue disuguaglianze, le sue emergenze e le sue domande etiche più complesse.
Il percorso iniziatico si apre con “Microclima” di Alessia Cristofanilli, un debutto che sonda le intersezioni tra sfera privata e responsabilità collettiva.
Ambientato in un’abitazione ibrida, una casa-serra che accoglie un’enorme varietà di piante, lo spettacolo utilizza l’immagine di questo ecosistema artificiale per metaforizzare la famiglia – un nucleo umano composto da cinque individui – e la sua vulnerabilità di fronte alle pressioni esterne.
L’opera non si limita a descrivere un luogo fisico, ma ne fa emergere uno stato d’animo, un riflesso distorto del clima politico e sociale che permea ogni aspetto della vita quotidiana.
L’immagine della serra diventa così un simbolo di protezione fragile, un tentativo di coltivare umanità in un mondo sempre più ostile.
Segue “A Place of Safety.
Viaggio nel Mediterraneo centrale” della compagnia Kepler-452, un’indagine cruda e necessaria sul fenomeno delle migrazioni e sui fallimenti umanitari che ne conseguono.
Nata da una collaborazione con Sea-Watch e Emergency, la pièce è il frutto di un intenso lavoro sul campo, di ascolti diretti e di un’esperienza immersiva a Lampedusa e a bordo della nave Sea-Watch 5.
Il titolo, paradossale, sottolinea l’assenza di sicurezza per coloro che intraprendono un viaggio disperato attraverso il Mediterraneo, un oceano che troppo spesso si rivela una tomba.
Il riconoscimento ottenuto – Premio Le Maschere del Teatro italiano 2025 e Premio Nazionale Franco Enriquez 2025 – testimonia l’importanza e l’impatto di questo lavoro che, al di là dell’aspetto puramente narrativo, si pone come atto di denuncia e di testimonianza.
Roberto Serpi e Sergio Romano, con “Vautours”, presentano una rielaborazione ampliata del testo del 2022, un’opera che scava nelle conseguenze della perdita di identità e di dignità legate al lavoro.
Tre figure maschili, rinchiuse in un ambiente claustrofobico e sotterraneo, si confrontano con l’abisso della disoccupazione, la perdita del senso di appartenenza e la precarietà esistenziale.
Lo spettacolo, attraverso un linguaggio crudo e disturbante, pone interrogativi fondamentali sul ruolo del lavoro nella costruzione dell’identità individuale e sociale.
La rassegna si conclude con “Lunch with Sonia”, una creazione originale e commovente di Federico Restrepo e Denise Greber, realizzata con la compagnia Loco7 Dance Puppet Theatre.
Lo spettacolo, che unisce danza, teatro di figura, musica e video, racconta l’esperienza personale di Restrepo legato alla decisione della zia Sonia di scegliere la dignità del fine vita dopo una lunga malattia.
Attraverso l’uso espressivo delle marionette e delle performance dal vivo, l’opera affronta temi universali come l’amore, la perdita e la necessità di affrontare la morte con coraggio e consapevolezza, offrendo uno sguardo intimo e poetico sulla fragilità della vita e sulla ricerca di un senso nel suo tramonto.
La creazione si configura come un atto d’amore e di memoria, un omaggio a una persona che ha scelto di affrontare il suo destino con onore.