Waterbones (the social diagram): un’opera collettiva che incarna la resilienza comunitariaL’acquisizione di “Waterbones (the social diagram)” da parte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (GNAM) rappresenta un momento di profonda riflessione sull’arte partecipativa e il suo ruolo nella rigenerazione sociale e urbana.
L’opera monumentale di Loris Cecchini, collocata in dialogo con figure seminali come Sergio Lombardo, Eliseo Mattiacci e Pietro Consagra, non è semplicemente un’aggiunta al patrimonio artistico nazionale, ma un manifesto di resilienza, interconnessione e co-creazione.
“Waterbones (the social diagram)”, parte di una più ampia serie di opere intitolata “Waterbones” (Ossa d’Acqua), emerge da un progetto di arte partecipativa che ha visto la collaborazione virtuosa tra l’artista, Il Museo Rigenera (sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC) e l’ente del Terzo Settore Amici di Edoardo.
Questo approccio, intrinsecamente legato alla socially engaged art, trasforma l’atto creativo in un catalizzatore per la coesione sociale.
Il processo creativo, dal vivo per mesi presso il Centro Sociale Barrio’s nel quartiere Barona di Milano, ha coinvolto attivamente i residenti, in particolare i giovani, in laboratori e attività educative.
Questo percorso partecipativo ha trascendere la semplice realizzazione di un’opera: è stato un’occasione per costruire ponti, condividere esperienze e rafforzare il senso di appartenenza a una comunità che spesso si sente marginalizzata.
L’opera stessa è un’affascinante metafora delle strutture cellulari, una “grande aggregazione cellulare” come la descrive l’artista, che riflette la complessità e la bellezza delle relazioni umane.
I quattro cluster di elementi in acciaio inox 316, sospesi dal soffitto, non sono entità separate, ma interconnesse, vibranti di energia e suggerendo un flusso continuo di scambio e trasformazione.
La superficie lucida a specchio riflette l’ambiente circostante, creando un dialogo dinamico tra l’opera e lo spettatore, invitandolo a partecipare a un’esperienza contemplativa e collettiva.
Cecchini, con la sua pratica artistica, esplora il concetto di forma fluida e organica, evocando l’idea di un organismo in continua evoluzione, libero da gerarchie e vincoli tradizionali.
Le sue installazioni, che spaziano dall’Università Roma Tre al Quirinale, si inseriscono ora, con orgoglio, nella collezione permanente della GNAM, testimoniando un percorso artistico di successo sia a livello nazionale che internazionale.
Come sottolinea Renata Cristina Mazzantini, direttrice della GNAM, l’acquisizione di “Waterbones (the social diagram)” si inserisce in una politica di arricchimento del patrimonio artistico con opere che promuovono la cittadinanza attiva e la rigenerazione urbana.
Angelo Piero Cappello, dg Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, evidenzia il ruolo degli istituti culturali come interlocutori privilegiati per comprendere le esigenze del territorio e contribuire attivamente al processo di trasformazione, valorizzando il coinvolgimento delle comunità locali nella creazione di nuove opere d’arte.
In definitiva, “Waterbones (the social diagram)” non è solo un’opera d’arte, ma un potente simbolo di speranza, collaborazione e rinascita comunitaria.






