Il Palazzo Merulana ospita, fino al 28 settembre, “Echi del Tempo”, una retrospettiva monografica dedicata a Zhang Xiaotao, figura chiave nell’arte cinese contemporanea.
Più che una semplice esposizione, si tratta di un’immersione in un universo visivo e concettuale denso di significati, un palinsesto di immagini che oscillano tra la suggestione e il turbamento, la seduzione e la disquiete.
Xiaotao, nato nel 1970, non dipinge, ma costruisce mondi.
I suoi diciotto lavori, che fondono pittura tradizionale e tecniche di animazione digitale, emergono come frammenti di memoria, “risonanze” di un tempo che pulsa sotto la superficie della metropoli post-industriale.
Un paesaggio urbano, spietato e affollato, evocato con la precisione di un entomologo che osserva una colonia di insetti, ma intriso di una malinconia profonda, quasi mistica.
Il curatore Andrea Romoli Barberini sottolinea come l’opera di Xiaotao si configuri come una sintesi originale di influenze disparate: l’archeologia, gli studi tibetani, la sociologia, filtrate attraverso il prisma della filosofia buddista e dell’esperienza personale.
Questa stratificazione intellettuale si traduce in un’estetica complessa, in cui elementi naturali, figure animali, fluidi corporei, oggetti simbolici e riferimenti autobiografici si compongono in un’armonia disturbante.
Non è un’arte consolatoria, ma una lente d’ingrandimento sulla condizione umana, esposta alla fragilità e alla precarietà dell’esistenza.
Xiaotao stesso ribadisce l’importanza di un’arte visceralmente connessa alla vita, “carne e sangue” come direbbe, nata da una profonda necessità interiore, spesso alimentata dal disagio e dal dolore.
La società contemporanea, percepita come un laboratorio spietato e un libro senza parole, si rivela la vera università dell’artista, il terreno fertile per la sua ricerca.
L’atto creativo, quindi, si configura come il risultato di una continua lotta tra intuizione, riflessione e la cruda realtà che ci circonda.
La partecipazione alla 55ª Biennale di Venezia nel 2013 ha contribuito a consolidare la reputazione di Xiaotao come interprete raffinato e innovativo dell’arte cinese.
Palazzo Merulana, con questa mostra, conferma il suo impegno a promuovere un dialogo interculturale, creando un ponte tra differenti territori artistici e aprendosi a visioni globali.
Davanti alle opere di Xiaotao, il visitatore non è uno spettatore passivo, ma un esploratore chiamato a decifrare un linguaggio complesso, un universo visivo che sfugge a interpretazioni univoche.
La coerenza del discorso artistico risiede nella sua capacità di trascendere le barriere tra opere fisse e in movimento, creando un’esperienza immersiva, un’unica e totalizzante opera d’arte che invita alla riflessione e alla contemplazione.
L’unicità di Xiaotao non risiede tanto nel tema trattato, quanto nella maniera in cui lo affronta, con una profondità e una sensibilità che rendono la sua arte un’esperienza indimenticabile.