La riprogettazione del sistema sanitario romano entra in una fase cruciale con l’approvazione di un emendamento alla legge di anticipazione finanziaria da parte della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
Questa manovra legislativa sancisce un significativo riassetto della proprietà immobiliare destinata alla sanità pubblica, attraverso un’operazione di scambio tra lo Stato e la Regione Lazio, con implicazioni profonde per la gestione e la localizzazione dei servizi ospedalieri.
Al centro di questa riorganizzazione figurano due strutture di primaria importanza: il Policlinico Umberto I e l’ex Ospedale Carlo Forlanini.
In base all’emendamento approvato, la porzione del complesso immobiliare del Policlinico Umberto I, attualmente di proprietà statale, viene formalmente trasferita alla Regione Lazio.
Questo trasferimento avviene “in statu quo”, ovvero nelle condizioni di fatto e di diritto in cui si trova attualmente l’immobile, ed è gravato da un vincolo perpetuo: la destinazione d’uso dovrà essere esclusivamente a servizio ospedaliero pubblico.
Ciò implica un impegno a lungo termine per la salvaguardia della funzione sanitaria di questa storica struttura.
Contemporaneamente, l’ex Ospedale Carlo Forlanini, precedentemente di proprietà regionale e attualmente dismesso dal 2015, passa sotto la proprietà dello Stato.
La scelta di questa operazione non è casuale, ma si inserisce in un piano più ampio volto a riqualificare e adeguarlo alle esigenze del Bambino Gesù.
L’intenzione è di integrare parte delle attività del celebre Istituto pediatrico all’interno delle strutture del Forlanini, razionalizzando così l’organizzazione complessiva del sistema sanitario romano e ottimizzando l’utilizzo delle risorse immobiliari.
L’operazione, quindi, non si configura solo come un semplice scambio di proprietà, ma come un intervento strategico volto a modernizzare il sistema sanitario romano, a migliorare l’efficienza dei servizi offerti e a rispondere alle crescenti esigenze di una popolazione in continua evoluzione.
La decisione sottolinea l’importanza di una visione integrata e coordinata tra Stato e Regione nella gestione delle infrastrutture sanitarie, promuovendo una collaborazione finalizzata al bene comune e alla garanzia di servizi di eccellenza per tutti i cittadini.
L’integrazione del Bambino Gesù nel Forlanini potrebbe anche significare la creazione di sinergie tra diverse specializzazioni mediche, favorendo lo sviluppo di modelli di cura innovativi e multidisciplinari.
Il futuro di queste strutture, dunque, si prospetta legato a un’ottimizzazione delle risorse e a un miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria offerta alla collettività romana.






