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venerdì 24 Ottobre 2025

Crisi Climatica: Appello del Papa per un’Azione Globale Urgente

L’urgenza di un’azione globale coordinata per affrontare la crisi climatica e le sue conseguenze socio-economiche emerge con forza dall’appello del Pontefice, rivolto alla comunità internazionale.

Non si tratta semplicemente di auspici, ma di una pressante necessità che richieda una trasformazione radicale delle dinamiche decisionali nei forum internazionali.

In particolare, eventi cruciali come la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP30), il Comitato per la sicurezza alimentare della FAO e il vertice ONU sull’acqua previsto per il 2026, rappresentano opportunità imperdibili per tradurre in azioni concrete gli impegni assunti.
Questi vertici devono andare oltre la retorica e i vaghi impegni, abbracciando una visione olistica che tenga conto della profonda interconnessione tra l’ambiente, la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua potabile e la giustizia sociale.
Il “grido della Terra” non è un’entità astratta, ma il pianto delle comunità più vulnerabili, quelle che subiscono in prima persona gli effetti devastanti dell’innalzamento del livello del mare, della desertificazione, della scarsità idrica e degli eventi meteorologici estremi.

Si tratta del lamento delle famiglie costrette a migrare, dei popoli indigeni privati delle loro terre e dei loro mezzi di sussistenza, dei migranti ambientali in cerca di un futuro dignitoso, e di tutti coloro che, indipendentemente dalla loro fede o provenienza, lottano per la sopravvivenza in un mondo sempre più instabile.

La risposta a questa sfida non può essere lasciata al caso o alla mera buona volontà.
È necessario un impegno diffuso e partecipato, che coinvolga non solo i leader politici ed economici, ma anche la società civile, le istituzioni educative, le amministrazioni locali e nazionali, e soprattutto le nuove generazioni.

L’educazione e la sensibilizzazione giocano un ruolo cruciale nel promuovere una cultura della sostenibilità e della responsabilità, capace di ispirare azioni concrete a tutti i livelli.
I giovani, in particolare, devono essere messi al centro di questo cambiamento, fornendo loro gli strumenti e le opportunità per diventare protagonisti attivi nella costruzione di un futuro più giusto e sostenibile.

Il silenzio e l’inerzia non sono opzioni percorribili.
Il Pontefice ci interpella, dunque, con una domanda esistenziale che risuona nel profondo di ciascuno di noi: al termine del nostro percorso terreno, come saremo in grado di rendere conto del nostro operato? Avremo agito con coraggio e determinazione per proteggere e preservare il dono del creato, a beneficio delle generazioni future? Avremo dimostrato un’autentica compassione verso i nostri fratelli e sorelle, offrendo loro un sostegno concreto e solidale? La risposta a queste domande determinerà la nostra eredità e definirà il nostro posto nella storia.

La custodia del mondo non è un atto di pietà, ma un imperativo morale.

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