Custodi del creato, non signori del mondo: il richiamo del PapaNell’atmosfera solenne di Castel Gandolfo, durante l’inaugurazione del Borgo Laudato si’, Papa Leone ha riaffermato un principio cardine per l’umanità: l’essere umano, pur nella sua singolare dignità, è chiamato a esercitare un ruolo di custode responsabile del creato, non di suo creatore.
L’omelia ha risuonato come un monito e una chiamata alla consapevolezza, ricordando la profonda connessione tra l’uomo e il mondo naturale, un legame intrinsecamente legato alla vocazione spirituale.
L’uomo, creato a immagine e somiglianza divina, riceve un privilegio inestimabile, ma questo dono si accompagna a una gravissima responsabilità: quella di preservare l’integrità dell’ecosistema globale, nel rispetto del disegno originale del Creatore.
La cura del creato, quindi, non è un’opzione, bensì una vera e propria vocazione che permea ogni aspetto della vita umana, un impegno concreto da tradurre in azioni quotidiane, in un dialogo continuo con la natura che ci circonda.
È fondamentale ricordare costantemente che siamo parte di un sistema interconnesso, “creature tra le creature”, e non detentori di un potere assoluto sulla terra.
Il Borgo Laudato si’, nato come eredità spirituale di Papa Francesco, incarna questo ideale.
Più che un semplice complesso edilizio, si configura come un laboratorio di pensiero e azione, un “seme di speranza” destinato a germogliare in frutti di giustizia, pace e riconciliazione ecologica.
È un modello tangibile, pensato per ispirare una profonda “conversione ecologica” attraverso l’educazione, la catechesi e la promozione di stili di vita sostenibili.
Si propone come un luogo dove la spiritualità, la natura, la storia, l’arte, il lavoro e la tecnologia coesistono in armonia, alimentando un senso di comunità e condivisione.
L’idea del “borgo”, con la sua intrinseca vocazione alla prossimità e alla convivialità, evoca un’immagine di reciprocità e di rispetto per ogni forma di vita.
Ogni elemento, dalla progettazione alla realizzazione, è volto a stimolare una riflessione profonda sul nostro rapporto con il mondo, invitando a un’autentica riscoperta del valore intrinseco della creazione.
L’armonia che emana da questo luogo, frutto di un attento lavoro di sintesi, non può non parlare di Dio, l’artefice di tanta bellezza e ispiratore di un futuro più giusto e sostenibile per tutti.
È un appello a riscoprire il senso del nostro ruolo nel mondo, non come dominatori, ma come responsabili custodi del meraviglioso dono che ci è stato fatto.