L’eco di un desiderio rimbalza dalle frequenze di Rete Sport: Zbigniew Boniek, figura leggendaria del calcio polacco e indimenticato interprete romanista, manifesta un’intima aspirazione a rivedere il suo legame con la Roma, a contribuire attivamente al suo percorso. Tuttavia, tale possibilità è subordinata alle dinamiche di governance che regolano il club, un nodo cruciale che interseca la sostenibilità finanziaria e le strategie a lungo termine.Boniek osserva con attenta considerazione l’evoluzione della squadra, consapevole delle stringenti limitazioni imposte dal Fair Play Finanziario. Nonostante queste restrizioni, il vicepresidente dell’UEFA si mostra fiducioso, prefigurando un campionato di buon livello, frutto di scelte mirate e di un sapiente bilanciamento.Il suo sguardo, però, non è rivolto esclusivamente al futuro prossimo. Boniek riconosce la solidità della gestione attuale, sottolineando come il trio che guida la Roma infonda nuova linfa e passione nel cuore dei tifosi e nel tessuto del club. Claudio Ranieri, figura amata e rispettata, incarna lo spirito romanista e ha saputo, con la sua esperienza, elevare il morale sia dei giocatori che della tifoseria. Tiago Massara, dirigente competente e discreto, è presentato come una risorsa preziosa, la cui abilità sarebbe determinante qualora gli fosse offerta l’opportunità di esprimersi pienamente.L’interesse di Boniek si estende anche a Gian Piero Gasperini, allenatore apprezzato per la sua intransigenza e la sua dedizione alla preparazione atletica, qualità che lui stesso stima profondamente.Un interrogativo inevitabile riguarda i rapporti di Boniek con la proprietà della Roma. La risposta è esplicitamente positiva: a livello europeo, attraverso l’ECA (European Club Association), Dan Friedkin gode di un’ottima reputazione, un giudizio di stima e fiducia. Friedkin è percepito come un uomo di principi, una figura leale e stimata all’interno del panorama calcistico internazionale. L’esperienza condivisa in aereo dopo la deludente finale di Budapest, testimonia la sua profonda amarezza per la mancata vittoria dell’Europa League e la conseguente assenza dalla Champions League, un obiettivo che lo avrebbe proiettato in un ambito ancora più prestigioso. La delusione, tuttavia, non ha scalfito la sua determinazione a perseguire il successo e a investire nel futuro della Roma.