Romaeuropa Festival: danza classica e modernità in uno spettacolo unico

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Il Romaeuropa Festival, con la sua missione di mediare tra discipline, linguaggi e visioni del mondo da quasi quattro decenni, si prepara a inaugurare la sua nuova edizione al Teatro dell’Opera di Roma il 4 e 5 settembre. Quest’anno, l’evento vedrà protagonista il Ballet de l’Opéra di Lyon diretto da Cédric Andrieux in un eccezionale doppio spettacolo che unisce il classico e la modernità. La serata si aprirà con la riproposizione di “Biped” di Merce Cunningham, coreografato sulla musica omonima di Gavin Bryars eseguita dal suo ensemble. Un connubio tra passato e presente che incanterà il pubblico presente.Ma le novità non finiscono qui: sul palcoscenico salirà anche “Mycelium”, creazione dell’artista greco Christos Papadopoulos, ispirata alla rete informativa interna dei funghi che entra in contatto con l’ambiente circostante. Un’opera che cattura il movimento continuo della natura e lo trasforma in una performance artistica coinvolgente. La collaborazione con l’Opera di Roma rappresenta un importante passo avanti per il Romaeuropa Festival, come sottolineato da Francesco Giambrone, sovrintendente della fondazione musicale. L’accordo siglato apre nuove prospettive e conferma l’impegno a promuovere la cultura e le arti in un contesto internazionale sempre più dinamico.Il direttore Cédric Andrieux ha evidenziato il ruolo fondamentale del Ballet de l’Opéra di Lyon nel mantenere viva l’eredità della danza classica mentre abbraccia nuove forme coreografiche contemporanee. I danzatori impegnati nelle due coreografie porteranno in scena non solo tecnica ma anche sensibilità artistica e innovazione.Merce Cunningham, celebre per opere come “Biped”, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della danza grazie alla sua ricerca tecnologica e all’utilizzo innovativo delle immagini digitali. La sua visione equilibrata e armoniosa ha ispirato generazioni successive di artisti, tra cui Papadopoulos che porta sul palcoscenico la vitalità del “Mycelium”.Il presidente del Ref, Guido Fabiani, ha sottolineato l’importanza di rappresentare la verità artistica contemporanea attraverso collaborazioni come quella con l’Opera di Roma. La centralità dell’uomo e della cultura nel processo creativo è al centro dell’impegno del festival a offrire uno spazio aperto al confronto e alla crescita.Con cento progetti proposti durante i 70 giorni del festival e oltre 65mila posti disponibili per lo spettacolo, il Romaeuropa Festival si conferma come punto di riferimento per gli amanti delle arti performative. Un viaggio attraverso mondi artistici diversi che si intrecciano per creare un dialogo globale sulla creatività contemporanea.

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