Tango del calcio di rigore
Martedì 11 e mercoledì 12 febbraio 2020 ore 21
Drammaturgia e regia di Giorgio Gallione
con Neri Marcorè, Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, Fabrizio Costalle e Alessandro Pizzuto
È un affresco su calcio e potere in salsa sudamericana la produzione del Teatro Nazionale di Genova. Il regista Giorgio Gallione, che firma anche la drammaturgia, ha scelto come protagonisti Neri Marcorè, Ugo Dighero e Rosanna Naddeo, tre attori con cui ha collaborato più volte in passato, qui per la prima volta insieme, affiancati dai giovani Fabrizio Costella e Alessandro Pizzuto.
25 giugno 1978. All’Estadio Monumental di Buenos Aires si gioca Argentina-Olanda, finale dei mondiali di calcio. Il clima è incandescente: l’Argentina deve vincere a tutti i costi. Seduto in tribuna d’onore c’è, infatti, il generale Jorge Videla, il burattinaio del mondiale, al potere dal golpe del 1976. che ha orchestrato il Mondiale come strumento di propaganda politica, affinché il mondo si dimentichi delle Madri di Plaza de Mayo. La partita finisce 3 a 1 per i padroni di casa e chiude la più vasta e costosa operazione di propaganda politica a mezzo dello sport dopo le Olimpiadi tedesche del ’36. Almeno per una sera in Argentina si farà festa. Dal giorno dopo, però, i “voli della morte” riprenderanno puntuali e le Madri di Plaza de Mayo ricominceranno a chiedere giustizia.
Un ex-bambino di allora, interpretato da Neri Marcorè, alla luce della propria esperienza, cerca di ricostruire il suo passato di appassionato di calcio, recuperando storie di “futbol”, a cavallo tra realismo magico e realtà storica. Rivivono così in palcoscenico le vicende di Alvaro Ortega, l’arbitro colombiano che commise “l’errore” di annullare un goal all’Indipendente Medellin, la squadra dei trafficanti di cocaina, o di Francisco Valdes, capitano del Cile, costretto a segnare a porta vuota dai militari di Pinochet; si rievoca la “guerra del football”, combattuta nel 1969 tra Salvador e Honduras, e l’episodio del rigore più lungo della storia del calcio, di cui è stato protagonista suo malgrado l’anziano portiere dell’Estrella Polar, Gato Diaz.
Accompagnato da brani di Mercedes Sosa e Astor Piazzolla, arrangiati da Paolo Silvestri, autore anche delle musiche originali, Tango del calcio di rigore si muove tra mito e inchiesta, per sfociare poi in “tanghedia”, mix di commedia, tango e tragedia.
Ramin Bahrami & Danilo Rea in concerto
Venerdì 14 febbraio 2020 ore 21
Ramin Bahrami: pianoforte
Danilo Rea: pianoforte
“Due uomini liberi che affrontano musica libera”. Sta probabilmente in queste parole di Ramin Bahrami la definizione e sintesi migliore del loro concerto, intitolato Bach is in the air, che è il primo degli appuntamenti che la Saison dedica al grande musicista tedesco. L’incontro prevede il fortunato sodalizio fra il massimo esegeta vivente della musica di Johann Sebastian Bach e il più grande pianista jazz italiano. Bach, se possiamo essere audaci, è una scusa. Mai come in questo caso la protagonista assoluta è la musica. Esiste solo una Musica ed è quella che riesce ad arrivare negli angoli più nascosti dell’animo, a scrollargli di dosso la polvere e a dotarli di vita nuova. Per questo Bach è una scusa ed allo stesso tempo un tramite perché rappresenta appieno la perfezione musicale che coniuga la certezza delle forme e delle strutture con la genialità delle melodie, le famose otto battute che riescono nel piccolo miracolo di rendere diversa e migliore la nostra vita e che ci fanno scoprire mondi che fino ad un attimo prima non sapevamo esistessero. Quindi l’incontro fra Bahrami e Rea nient’altro è se non il nobile tentativo di coniugare il rigore tipico della musica di Bach con l’improvvisazione che è propria del jazz per cercare di arrivare alla Musica. Vuol dire cercare le curve della vita, percorrerle, assecondarle. Vuol dire anche deviare dalla strada maestra per cercare nuovi orizzonti.
Noa in concerto con “Letters to Bach”
Domenica 16 febbraio 2020 ore 21
Noa: voce e percussioni
Gil Dor: chitarra e direzione musicale
Or Lubianiker: basso elettrico
Noa, una delle voci internazionali più emozionanti, un’artista unica capace di cambiare ed evolversi in ogni progetto, mantenendo sempre il suo tratto distintivo elegante e raffinato, dopo vent’anni ritorna ospite della Saison con un nuovo progetto discografico, Letters to Bach .Un disco prodotto dal leggendario Quincy Jones, in cui Noa riprende dodici brani musicali del compositore tedesco Johann Sebastian Bach e li arricchisce con le sue parole, grazie ai testi in inglese ed ebraico, ispirati a temi che spaziano dalla sfera personale a una più universale. Gli arrangiamenti per chitarra sono stati realizzati da Gil Dor suo storico collaboratore. Una musica che va oltre i confini di genere musicale e della lingua, una musica capace di parlare al cuore delle persone e di emozionarle, creando un punto di contatto tra di loro. Un omaggio al compositore tedesco unito alla capacità di sperimentare di un’artista che in 28 anni di attività ha saputo attraversare stili e argomenti, sempre in perfetta armonia tra di loro. Cresciuta tra Yemen, Israele e Stati Uniti, Achinoam Nini in arte Noa è una cantautrice, poeta, compositrice, percussionista, relatrice, attivista e madre di tre bambini. Noa ha pubblicato 15 album e si è esibita nei luoghi più importanti e prestigiosi del mondo come la Carnegie Hall e la Casa Bianca e ha cantato per tre Papi. Oltre che per la sua prolifica attività musicale, in Israele è nota anche per essere la più importante sostenitrice culturale del dialogo e della convivenza nel paese con la sua “voce della pace”.