21 dicembre 2024 – 00:40
L’atmosfera di festa si diffonde nell’aria densa dell’aula bunker del carcere di Pagliarelli a Palermo, gremita di sostenitori e affiliati leghisti. Matteo Salvini, il protagonista della giornata, abbraccia calorosamente Giulia Bongiorno, la sua avvocata; più indietro, Francesca Verdini, compagna del leader leghista, non trattiene le lacrime. Il verdetto finale arriva come un fulmine a ciel sereno per l’accusa nel processo che vedeva coinvolto il vicepremier e capo della Lega: “Assolto perché il fatto non sussiste”, proclama con fermezza il presidente del collegio Roberto Murgia davanti a un’aula colma di emozioni contrastanti.La notizia fa esplodere di gioia Salvini e i suoi sostenitori presenti, che lo acclamano festosi. I sei anni di carcere richiesti dai pubblici ministeri svaniscono in un istante, lasciando spazio alla vittoria e al sollievo. Il Capitano leghista stringe mani e alza i pugni in segno trionfale, ricevendo messaggi di solidarietà da esponenti politici come Meloni e Tajani, ma anche dall’imprenditore Elon Musk. “Sono felice: dopo tre anni ha vinto la Lega”, dichiara emozionato Salvini ai microfoni dei giornalisti presenti.Nell’entourage del segretario non tutti erano così fiduciosi riguardo all’esito del processo; le espressioni preoccupate e i sospiri rivelano una tensione palpabile che si scioglie solo con la pronuncia dell’assoluzione. Salvini fa il suo ingresso all’ora stabilita accompagnato dalla sua avvocata fidata e dalla presidente della commissione Giustizia del Senato. La foto dell’arcobaleno nel cielo sopra il carcere più grande d’Italia viene subito condivisa sui social network dal politico leghista.Tra i presenti si notano anche volti noti come Valditara “qui per vicinanza a un amico”, i sottosegretari Morelli e Durigon, l’ex senatore Armando Siri e Nino Germanà, fedele luogotenente palermitano della Lega. Non manca Massimo Casanova, patron del Papeete Beach ed ex eurodeputato nonché amico personale di Salvini con cui ha condiviso momenti importanti a Mondello.