Salvini contro le politiche esterne Italiane: ‘Sia i nostri figli a combattere?’

In un mondo apparentemente travolto dalle urgenze di una crisi senza precedenti, il momento di riflessione sulla politica estera è più impellente che mai. Mentre si parla di armi e disarmo, di trattative fra Stati Uniti e Russia per contenere la sfida dell’aggressività russa in Ucraina, non pochi chiedono maggior impegno per il riarmo dei Paesi europei.Mentre questo affaccendarsi, anche se legittimo, continua a imperversare in molti corridoi di potere europei e statunitensi, Matteo Salvini – vicepremier della Repubblica Italiana nonché leader della Lega – ha rivolto una critica esplicita alla direzione assunta dalle politiche esterne italiane. Secondo l’onorevole Salvini, è tempo di fare altro: tempo per la pace, per il disarmo, e tempo per chiedersi realmente se gli impegni militari siano dettati da interessi strategici o piuttosto dal desiderio di dare un senso alle politiche esterne della nazione.La sua critica ha assunto toni personali ed accorati: ‘Voglio vedere’, disse, ‘se qualche commissario europeo manderebbe i suoi figli a combattere’. È una domanda che, con diversa enfasi o enfasi addirittura identica, potrebbe essere rivolta a molti di coloro che si occupano di politiche militari nei paesi occidentali.