Il devastante bombardamento russo sul territorio ucraino ha lasciato un’interminabile scia di dolore e morte a Sumy, una città che si ritrova tra le prime vittime delle atrocità commesse dall’esercito invasore. I numeri della tragedia sono altrettanto cruenti quanto preoccupanti: sette bambini innocenti tra le 34 vittime accertate, 119 feriti, compresi 15 piccoli angeli che non potranno più giocare, sognare o correre nei campi di grano. La portavoce del Servizio di emergenza statale nella regione di Sumy, Oleg Strelka, è stata la voce che ha recitato la lista degli episodi più crudeli: un raid spietato e senza scrupoli che si aggiunge alla già lunga serie di aggressioni mosse contro il popolo ucraino. La verità, però, non finisce qui. Ci sono tanti volti, tante storie, tanti ricordi spezzati da questa guerra senza fine. Tante famiglie che si chiedono come potranno affrontare i giorni futuri senza i propri figli. I soccorsi arrivano, ma sembra quasi impossibile rispondere alle esigenze della popolazione. Questo è l’orrore di una guerra.
Sangue e pianto in Ucraina: la tragedia di Sumy tra morte ed emergenze
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