La tragica vicenda di Sara Centelleghe ha scosso profondamente la comunità di Costa Volpino, lasciando sgomento e dolore nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta. L’omelia commovente pronunciata da don Nicola Santini ai suoi funerali ha toccato corde profonde nell’animo dei presenti, sollevando interrogativi angoscianti sulla natura umana e sulla società in cui viviamo. La giovane vita spezzata di Sara, simbolo di innocenza e speranza, si è trovata improvvisamente travolta da un atto di violenza inaudita, che ha destato sconcerto e rabbia in tutti noi.Le parole del sacerdote risuonano come un grido disperato di fronte all’ingiustizia e alla brutalità del gesto compiuto nei confronti di Sara. Ci interroghiamo sul senso della vita e sulla fragilità dell’esistenza umana, cercando risposte che sembrano sfuggirci in un mondo sempre più segnato dalla violenza e dall’odio. La domanda “Perché, Signore?” echeggia nelle nostre menti come un’imprecazione contro un destino ingiusto e crudele.Ma don Santini ci invita anche a guardare oltre il dolore e la rabbia, a cercare una speranza che possa illuminare il buio della tragedia. Ci esorta a riflettere sulle radici profonde del male che affligge la nostra società, a interrogarci sulle cause profonde di tanta violenza e disumanità. Forse è giunto il momento di aprire gli occhi sulla realtà che ci circonda, di prendere coscienza della gravità dei problemi che ci attanagliano.In questo momento di lutto e dolore, dobbiamo trovare la forza per reagire con determinazione contro ogni forma di sopraffazione e crudeltà. Dobbiamo stringerci attorno al ricordo di Sara con amore e rispetto, onorando la sua memoria attraverso gesti di solidarietà e impegno per un mondo migliore. Che la sua morte non sia stata vana, ma possa essere il catalizzatore per un cambiamento profondo nelle nostre coscienze.Che le forbiciate inferte a Sara diventino simbolo non solo della sua tragica fine, ma anche dell’impegno collettivo per porre fine alla violenza contro le donne e contro ogni forma di oppressione. Che il suo sacrificio non sia stato vano, ma possa ispirarci a costruire un futuro basato sull’amore reciproco e sul rispetto per ogni forma di vita.Che la voce di Sara continui a echeggiare nei nostri cuori come monito contro l’indifferenza e come richiamo alla responsabilità individuale nel costruire una società più giusta ed equa per tutti i suoi membri. Che il suo sorriso luminoso sia la nostra guida nel cammino verso una realtà più umana e solidale, dove nessuno debba mai più temere per la propria incolumità o per quella dei propri cari.Che l’amore trionfi sull’odio, la vita sull’oscurità della morte. Che il sacrificio di Sara sia il punto d’inizio per una nuova consapevolezza collettiva sulle sfide che ci attendono come società civile ed empatica. Che il suo ricordo resti vivo nei nostri cuori come faro luminoso nell’oscurità delle nostre paure e incertezze.In memoria di Sara Centelleghe: giovane donna dal sorriso radioso spezzata troppo presto dalla follia umana. Che il suo spirito vegli su noi tutti, ispirandoci ad agire con coraggio ed amore nella costruzione di un mondo migliore per le generazioni future.
“Sara Centelleghe: un grido di speranza contro la violenza”
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