Scandalo di corruzione in Cile: indagini sulla giudice Vivanco e coinvolgimento della classe politica

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Il caso di corruzione Audio che ha portato alla sospensione della giudice Ángela Vivanco il 9 settembre scorso, si sta rivelando un terremoto che potrebbe coinvolgere altri eminenti esponenti della magistratura cilena e della classe politica. Recentemente, si è appreso che diversi deputati di differenti schieramenti stanno preparando una serie di iniziative per chiedere la destituzione di quattro giudici della massima corte: oltre a Vivanco, sono nel mirino Jean Pierre Matus, Sergio Muñoz e Mario Carroza, con almeno tre accuse costituzionali.Nello stesso contesto, la Procura Regionale di Los Lagos ha avviato una nuova fase investigativa per approfondire l’indagine relativa all’incidente legato alla giudice Vivanco e ai presunti legami con l’avvocato Luis Hermosilla, attualmente detenuto in custodia cautelare per vari reati finanziari e politici nell’ambito del caso Audio. Secondo quanto comunicato dal Pubblico Ministero, sono state sequestrate nuove apparecchiature tecnologiche appartenenti alla magistrato insieme a documentazione rilevante.Parallelamente a queste vicende giudiziarie, la Conferenza Episcopale Cilena ha deciso di intervenire con una dichiarazione intitolata “Di fronte al male diffuso della corruzione”, rompendo il silenzio su un tema che tiene banco sulla stampa nazionale. L’Episcopato cileno sottolinea come la corruzione generi diffidenza nei confronti delle istituzioni fondamentali del paese e comporti un grave danno a livello politico, sociale ed economico.

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