27 ottobre 2024 – 14:33
L’indagine condotta dalla procura di Bari ha portato alla luce un’incredibile violazione della privacy, con migliaia di conti bancari spiati da un ex dipendente di Intesa Sanpaolo, successivamente licenziato e ora sotto inchiesta. Tra le persone spiata spiccano i volti noti del governo, tra cui la premier Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, l’ex compagno della premier Andrea Giambruno e i ministri Daniela Santanchè e Guido Crosetto. La reazione indignata della premier non si è fatta attendere: “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”, afferma con sarcasmo. La diffusione di questa notizia ha scatenato reazioni anche in ambito familiare, come nel caso in cui la sorella della premier ha inviato l’estratto conto bancario con 2.100 euro scrivendo ironicamente che avrebbe dichiarato il suo saldo se le fosse stato chiesto. Le indagini rivelano che il dossieraggio su di me è iniziato già durante il governo Draghi, quando si profilava la possibilità che potessi entrare a far parte dell’esecutivo. Giorgia Meloni si aspetta che la magistratura faccia piena luce sull’intera vicenda dei dossieraggi, poiché teme che possa celare non solo un sistema di ricatti ed estorsioni, ma addirittura reati di eversione. La premier ribadisce con fermezza che nessuno stato di diritto può tollerare simili pratiche illegali.Le voci sulle presunte elezioni anticipate per capitalizzare consenso vengono respinte categoricamente da Meloni come false e strumentali. La premier denuncia una deriva nella comunicazione mediatica dove spesso si cerca più di influenzare l’opinione pubblica anziché informarla correttamente. Un tentativo di manipolazione al quale lei non intende piegarsi.La situazione suscita interrogativi sulla trasparenza delle istituzioni e sull’integrità del sistema democratico, evidenziando la necessità di vigilare affinché tali abusi non trovino terreno fertile nel contesto politico italiano.
