Le pratiche di dossieraggio rappresentano un grave problema che deve essere risolto al più presto. Ancora più preoccupante dell’accesso non autorizzato ai database è la presenza di “funzionari infedeli” incaricati di proteggerli. Giorgia Meloni, di fronte alle recenti inchieste emerse a Milano e forse anche a Roma, ha assicurato che il governo adotterà misure severe non solo contro coloro che si rendono complici nella compravendita dei dati, una pratica in corso da tempo, ma anche contro chi è responsabile del controllo su tali attività illecite. La premier ha ricordato che sono già state adottate contromisure, con l’approvazione di un primo decreto legge e ulteriori iniziative in fase di elaborazione da parte di un tavolo tecnico dedicato. Si continuano a registrare casi allarmanti, come quello del finanziere distaccato presso la Direzione Nazionale Antimafia che effettuava migliaia di accessi illegali per redigere dossier su politici di centrodestra potenzialmente al governo, come Pasquale Striano. Inoltre, si è verificato il caso di un dipendente bancario che accedeva ai conti correnti della famiglia della presidente del Consiglio. Le nuove indagini evidenziano una situazione intollerabile, non solo per quanto riguarda i funzionari disonesti che violano i database, ma anche per la mancanza di vigilanza da parte dei superiori nei confronti degli accessi abusivi ripetuti.
“Scandalo dossieraggio: misure severe contro funzionari infedeli”, Giorgia Meloni pronta ad agire.
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