Il recente scandalo delle 90 utenze in Europa, di cui 7 in Italia, che sono state colpite dallo spyware di Paragon ha sollevato preoccupazioni diffuse. Secondo quanto riportato da Meta, queste potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg in un panorama più ampio di violazioni della privacy. Ciò che emerge con chiarezza da questa vicenda è un modello inquietante e purtroppo non del tutto sorprendente: i bersagli privilegiati sembrano essere gruppi per i diritti umani, critici del governo e giornalisti.Il rapporto redatto dal prestigioso team del Citizen Lab dell’Università di Toronto ha condotto analisi forensi sui telefoni di illustri figure come il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, il fondatore di Mediterranea Luca Casarini, l’armatore Beppe Caccia e l’attivista David Yambio. Questi individui si trovano ora al centro di un mistero oscuro, poiché i mandanti di queste azioni rimangono nell’ombra.Tuttavia, nonostante le difficoltà nel risalire alle fonti di questo attacco informatico sofisticato, l’indagine continua senza sosta. È fondamentale garantire la tutela della privacy e dei diritti fondamentali di coloro che sono stati vittime di queste intrusioni illegali. La trasparenza e la responsabilità devono essere i pilastri su cui basare ogni azione investigativa futura per assicurare che simili abusi non abbiano più luogo nella nostra società digitale sempre più interconnessa.
Scandalo Paragon: 90 utenze colpite in Europa, 7 in Italia. Preoccupazioni diffuse sulla privacy. Modello inquietante emergente. Investigazione in corso per tutelare i diritti fondamentali delle vittime.
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