28 settembre 2024 – 13:45
Le indagini hanno preso avvio da verifiche preliminari condotte nei negozi del circuito della grande distribuzione organizzata nella provincia di Torino. Le verifiche condotte hanno permesso agli investigatori di individuare nel territorio cesenate i luoghi in cui venivano confezionate le sementi. Su ordine della Procura di Torino sono state eseguite perquisizioni che hanno portato al sequestro di circa 8,3 tonnellate di sementi da orto, già confezionate in quasi 218mila buste, riportanti informazioni ingannevoli riguardanti l’origine italiana del prodotto e destinate alla vendita sul mercato nazionale. Il valore commerciale del prodotto finito, il cui immissione sul mercato è stata vietata, è stimato intorno ai 4 milioni di euro. L’inchiesta ha inoltre permesso di tracciare la catena di importazione dall’estero dei prodotti, che venivano imballati con materiali recanti la bandiera italiana e indicazioni che richiamavano l’Italia anche tramite menzogne riguardanti le regioni di provenienza e le denominazioni dei numerosi prodotti agroalimentari tradizionali italiani come il pomodoro costoluto fiorentino, il pomodoro San Marzano, il pomodoro padano, il peperone quadrato d’Asti o il peperoncino piccante calabro. In realtà, oltre 190 specie di sementi da orto provenivano, a seconda dei casi, dalla Cina, dall’India, dai Paesi Bassi, dalla Polonia, dalla Francia, dagli Stati Uniti d’America, dalla Tanzania, dal Cile e dalla Turchia.
