Schiacciata dalla giustizia: Schettino rinuncia alla semilibertà

La decisione di Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia, di rinunciare alla semilibertà è stata un colpo di scena per il mondo giudiziario e la società italiana nel suo insieme. La notizia è stata diffusa dal suo legale, Francesca Carnicelli, che ha spiegato le motivazioni dietro questa scelta.Secondo l’avvocata, la rinuncia alla semilibertà è stata fatta a causa delle difficoltà sorte con la proposta lavorativa sottoposta al tribunale di Sorveglianza di Roma. Il procedimento è stato chiuso e il tribunale si è pronunciato con un non luogo a provvedere, significando che le condizioni per concedere la semilibertà non erano più presenti.Il legale ha sottolineato che la decisione di rinunciare alla semilibertà era arrivata direttamente da Schettino, il quale aveva considerato che non c’erano più le condizioni per procedere con questo tipo di libertà vigilata. In futuro, se dovessero ricrearsi le condizioni necessarie per proporre nuovamente la domanda, si sarebbe riproposta la richiesta.Questa decisione di Schettino potrebbe avere importanti conseguenze sulla sua vita carceraria, poiché in questo modo, potrà usufruire di permessi per uscire dal carcere. Il caso della Costa Concordia è uno dei più gravi incidenti navali della storia recente, che ha visto la morte di 32 persone e il coinvolgimento di Schettino nella tragedia.La sentenza definitiva contro l’ex comandante è stata pronunciata nel 2015, quando era stato condannato a 16 anni di reclusione. La pena era stata commutata in sei anni e mezzo di carcere dopo che Schettino aveva scontato tre anni e mezzo di detenzione.La decisione di rinunciare alla semilibertà è un evento importante per la vita personale e professionale di Schettino, il quale dovrà adattarsi a questa nuova situazione. Il suo caso rimane uno dei più noti della storia recente italiana, e questo evento potrebbe aver un impatto significativo sulla sua immagine pubblica e sulla sua posizione sociale.