L’ex vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame come forma di protesta contro la sua detenzione in una prigione di Guayaquil. Questo gesto estremo è stato reso noto al pubblico dal suo avvocato, Sonia Vera, tramite i social media. Glas, già condannato due volte per reati legati alla corruzione e attualmente alle prese con ulteriori accuse, è stato arrestato venerdì scorso dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito, dove il politico aveva cercato asilo.Sonia Vera ha dichiarato di essere riuscita a stabilire un contatto con il suo assistito attraverso una videochiamata, durante la quale Glas ha raccontato la sua versione dei fatti riguardanti l’arresto, accusando le forze dell’ordine di comportamenti violenti e intimidatori. “Esistono due video: uno che mostra la realtà dei fatti, quando sono stato brutalmente estratto dall’auto come ai tempi della dittatura, e un secondo filmato”, ha affermato il politico.Alleato del presidente Rafael Correa durante il suo mandato dal 2007 al 2017, lunedì sera Glas è stato trasferito in ospedale dalla prigione di La Roca dopo un presunto tentativo di suicidio. Secondo quanto riportato dalle autorità penitenziarie, l’ex vicepresidente avrebbe mostrato segni di malessere a causa del rifiuto del cibo fornito nelle ultime 24 ore. Tuttavia, un rapporto della polizia suggerisce che il malore potrebbe essere stato causato da un possibile abuso di sostanze stupefacenti.La situazione di Jorge Glas continua dunque ad evolversi in modo complesso e controverso, suscitando preoccupazione sia sul piano umanitario che sul fronte giudiziario. La sua decisione di ricorrere allo sciopero della fame come forma estrema di protesta mette in luce la gravità della situazione e solleva interrogativi sulla legalità delle azioni intraprese nei suoi confronti.
Sciopero della fame e accuse di corruzione: la protesta estrema dell’ex vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas
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