Sciopero medici: lotta per sicurezza e giustizia, sistema sanitario indiano in tumulto

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Il sistema sanitario indiano è attualmente in tumulto a causa dello sciopero dei medici degli ospedali pubblici, che da cinque giorni consecutivi si astengono dal lavoro per protestare contro la mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro e chiedere giustizia per una giovane specializzanda vittima di violenza sessuale. Questo tragico evento avvenuto presso l’ospedale universitario R G Kar di Kolkata ha scosso profondamente la comunità medica, che ora esige un intervento legislativo nazionale per garantire condizioni di lavoro sicure nei policlinici, dove attualmente mancano misure di controllo e telecamere di sorveglianza. La determinazione dei medici è palpabile nonostante le pressioni per farli desistere dallo sciopero, poiché ritengono fondamentale non cedere finché non saranno soddisfatte le loro richieste.La situazione è resa ancora più critica dalla reazione dei pazienti, molti dei quali sono costretti a rinviare visite programmate o a subire rifiuti di trattamenti ambulatoriali. Tuttavia, in alcuni casi emergono segnali positivi di solidarietà: a Delhi, ad esempio, i professionisti della salute stanno organizzando visite gratuite al Policlinico Aiims per garantire assistenza ai malati provenienti da altre città. L’indignazione dei sanitari si intreccia con la rabbia generale per l’episodio di violenza sessuale e la successiva negazione da parte delle autorità locali, oltre che con la delusione per il ritardo del primo ministro Modi nel prendere posizione in merito.Nonostante gli sforzi legislativi compiuti dopo lo choc dello stupro collettivo del 2012 a Delhi, che causò la morte di una giovane donna e portò a una revisione delle leggi sulla violenza sessuale, l’India continua a fronteggiare una diffusa epidemia di abusi contro le donne. I dati più recenti del National Crime Records Bureau evidenziano un aumento del 20% delle denunce di stupri nel 2022 rispetto all’anno precedente, con una media allarmante di 90 casi al giorno. Questa triste realtà mette in luce l’urgente necessità di affrontare radicalmente il problema della violenza contro le donne e assicurare una reale deterrenza nei confronti degli aggressori attraverso pene severe e misure preventive efficaci.

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