21 dicembre 2024 – 09:45
La situazione Unipol mette in luce questioni cruciali per i dipendenti: lo smart working e i contratti integrativi. La tensione cresce mentre i sindacati protestano contro le decisioni aziendali. Unipol e la dichiarazione di sciopero Il gigante assicurativo Unipol si trova sotto i riflettori: i sindacati hanno annunciato uno sciopero di 16 ore in seguito al rifiuto dell’azienda di rinnovare lo smart working e il contratto integrativo per i dipendenti del settore terziario. Esplosione delle tensioni Le tensioni sono esplose mercoledì 18 dicembre, quando il management ha respinto le richieste dei lavoratori. Come un fulmine a ciel sereno è arrivato il doppio stop: nessun accordo per allineare le condizioni economiche con il settore assicurativo e, soprattutto, addio al lavoro da remoto per la maggior parte dei dipendenti. Sindacati contrari a decisioni divisive Una scelta che, secondo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs, rischia di creare divisioni profonde tra i lavoratori del gruppo. “È come avere figli e figliastri”, tuonano i rappresentanti sindacali, denunciando che lo smart working sarà concesso solo ad alcune aziende e lavoratori del gruppo. Inizio della protesta La protesta ha preso avvio da Torino: durante l’intera giornata odierna, 20 dicembre, i lavoratori incroceranno le braccia e si raduneranno davanti alla sede Unipol di corso Galileo Ferraris. Questa manifestazione potrebbe essere solo l’inizio di un periodo caldo sul fronte delle relazioni industriali. Unipol criticata per scelte conservatrici I sindacati accusano il gruppo, definito la ricca Unipol, di voltare le spalle alla modernità rifiutando quella rivoluzione del lavoro che molte aziende italiane hanno abbracciato dopo la pandemia. Ora la palla è nel campo dell’azienda: sarà necessario un cambio di rotta per evitare che la protesta si diffonda come un incendio in altri territori.
