Gli Stati Uniti hanno condotto un’operazione militare a sorpresa nello Yemen, attaccando con tre raid aerei una fabbrica di ceramiche situata nella periferia sud-occidentale di Sanaa. La notizia è stata rilasciata dal canale televisivo locale Al Masirah, che ha inoltre riportato le vittime del raid: secondo le stime dei media locali, due persone sono state uccise e altre 10 rimaste ferite. Solo poche ore prima degli attacchi aerei, il gruppo ribelle houthi aveva rivendicato l’aver lanciato due missili balistici contro Israele, provocando un’intensa reazione della comunità internazionale.Il contesto geopolitico di questo scenario è estremamente complesso e ricco di sfumature. La regione dello Yemen si trova infatti nel cuore del cosiddetto triangolo di instabilità mediorientale, ovvero l’area che comprende anche la penisola arabica, il Golfo Persico e Israele.Gli Stati Uniti hanno un interesse significativo in questo contesto, poiché lo Yemen è uno dei principali giacimenti di petrolio della regione. La presenza militare statunitense in Yemen è quindi principalmente motivata dall’esigenza di proteggere le infrastrutture energetiche e garantire l’accesso alle risorse petrolifere del Paese.Inoltre, il gruppo ribelle houthi che rivendica l’avere lanciato i missili balistici contro Israele è noto per la sua ostilità nei confronti degli Stati Uniti e dell’alleanza militare tra gli Stati Uniti, l’Egitto, le Emirati Arabi Uniti e il Regno di Giordania che combatte contro i ribelli in Yemen. I rapporti tra gli Stati Uniti e i ribelli houthi sono particolarmente tesi in quanto questi ultimi ricevono supporto militare dall’Iran.La rivendicazione da parte dei ribelli di aver lanciato missili balistici contro Israele ha provocato una forte reazione della comunità internazionale, poiché questo attacco è stato percepito come un’aggressione nei confronti dello Stato ebraico. La questione è ulteriormente complessificata dal fatto che i ribelli houthi sono sostenuti dall’Iran, il quale è impegnato in una cruenta lotta contro gli Stati Uniti in Medio Oriente.I tre raid aerei condotti dagli Stati Uniti contro la fabbrica di ceramiche nello Yemen possono essere interpretati come una rappresaglia per la rivendicazione da parte dei ribelli houthi di aver lanciato missili balistici contro Israele, ma anche come una misura per proteggere le infrastrutture energetiche dello Yemen e garantire l’accesso alle risorse petrolifere del Paese. Tuttavia, questo scenario è ulteriormente complicato dalla presenza di diversi attori regionali con interessi contrapposti e da un contesto geopolitico in continua evoluzione.In sintesi, la situazione nello Yemen è estremamente complessa e ricca di sfumature, coinvolgendo attori internazionali con interessi contrapposti e una questione regionale che è ulteriormente complicata dalla presenza di diversi conflitti paralleli.
Scontri aerei a sorpresa: Stati Uniti attaccano fabbrica nello Yemen
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