08 ottobre 2024 – 19:45
Nella notte di domenica, si è verificato uno scontro che ha coinvolto le forze dell’ordine e circa 150-200 militanti del movimento NoTav, giunti per difendere il presidio. Undici di loro sono stati identificati dalla Digos e sono membri del centro sociale Askatasuna. Questo episodio è avvenuto durante lo sgombero nella piana di Susa, un blitz preventivo attuato 48 ore prima dell’inizio delle procedure di esproprio da parte di Telt per prendere possesso del terreno lungo la Statale 25 a San Giuliano. Questo terreno era stato acquistato collettivamente nel 2012 da oltre mille esponenti NoTav con l’obiettivo di rallentare la costruzione del terzo cantiere della linea ad alta velocità Torino-Lione.Da sabato, numerosi attivisti NoTav si erano radunati nell’area vicino alla residenza per anziani San Giacomo di Susa per protestare pacificamente contro gli espropri imminenti. Hanno dormito in tende montate accanto al container che ospitava lo striscione “Ciao Alberto, No Tav fino alla vittoria” in memoria di Alberto Perino, leader del movimento deceduto la settimana precedente.Durante lo sgombero, gli attivisti hanno opposto resistenza lanciando sassi e bombe carta alla polizia, creando barricate e appiccando fuoco a cumuli di legname nelle vicinanze dello svincolo autostradale. Questo ha portato alla temporanea chiusura della Statale 25. Le forze dell’ordine hanno dovuto chiudere la strada per garantire la sicurezza pubblica.Successivamente allo sgombero, sono state poste reti metalliche e filo spinato nell’ex presidio sulla Statale 25 a scopo difensivo. L’area è rimasta chiusa anche dopo l’intervento delle autorità ed è stata oggetto di lavori continuativi per garantire la sicurezza dell’area contro possibili future occupazioni o proteste.
